Le Organizzazioni Sindacali del Gruppo Bancario Unipol Banca esprimono – al pari delle OO.SS. del comparto assicurativo del Gruppo – la propria riprovazione per la disdetta dell’Accordo Quadro di Gruppo da parte della Capogruppo UGF, avvenuta Giovedì 29/11 u.s., stigmatizzando con forza la modalità e le finalità di tale iniziativa.
L’Accordo Quadro era uno strumento normativo che – in situazioni di “ridondanze di personale” – impegnava l’Azienda a non utilizzare le procedure di legge vigenti (per es. la L. 223/91 sui licenziamenti collettivi) ma ad attuare “…un’attenta gestione del turnover e, in particolare, ricorrendo a tutte le opportune sinergie e mobilità tra società del Gruppo…”.
E ancora: “… nei processi riorganizzativi tempo per tempo in atto nelle Società del Gruppo (la Capogruppo) conferma l’orientamento all’ottimizzazione delle risorse, mediante l’adozione di piani organizzativi volti a salvaguardare la professionalità acquisita ed a contenere per quanto possibile la mobilità territoriale dei lavoratori…”
Contestualmente si poneva la possibilità di concordare una specifica disciplina per il passaggio di personale tra società del Gruppo (cambio di datore di lavoro) applicanti CCNL differenti. Quest’ultima previsione ha consentito alle scriventi oo.ss. di definire con l’Azienda uno specifico perimetro di tutele normative ed economiche per i colleghi di Unipol Banca della Funzione Immobiliare, dell’Ufficio Acquisti e dei Servizi Informatici a suo tempo trasferiti in Unipol Assicurazioni in seguito al passaggio a quest’ultima delle relative funzioni.
Giudichiamo gravissima la scelta aziendale, non per una questione di principio ma perché, in vista del confronto sulle ricadute sociali della fusione tra Unipol e Fonsai, l’Azienda toglie dal tavolo, preventivamente e subdolamente, importanti tutele e garanzie per i lavoratori.
Il segnale è chiaro: il confronto potrà esserci ma, sulle misure e sulle soluzioni derivanti dai processi riorganizzativi che si intenderà adottare e sulle conseguenti ricadute, l’ultima parola spetterà all’Azienda.
Un atteggiamento ostile, che contrasta con la più volte conclamata (dal Gruppo) volontà di perseguire un sistema di relazioni sindacali corretto e improntato a valori di eticità e di responsabilità sociale e che la controparte non è certo riuscita a camuffare con quanto riportato nella Comunicazione diramata ai
dipendenti del comparto assicurativo in data 3 dicembre.
Riteniamo strumentale la dichiara disponibilità aziendale di “…addivenire ad un nuovo accordo sindacale che accompagni il prossimo Piano Industriale 2013-2015…” : se la volontà fosse stata davvero quella di affermare un perimetro entro cui favorire una proficua discussione e soluzioni condivise, allora non si sarebbe azzerato un sistema di regole che, fin dal 2007, ha accompagnato le varie fasi della contrattazione nelle Società del Gruppo.
Quanto accaduto ci preoccupa enormemente: non solo per l’oggi, ma anche per gli anni a venire, perché fa trasparire l’idea di una impresa (il prossimo Gruppo integrato) in cui diritti e tutele saranno subordinati alle logiche d’impresa e a unilaterali obiettivi di efficienza e produttività. Con buona pace della storia del Gruppo Unipol e dei valori del nostro mondo di riferimento.
Non ci soddisfano dichiarazioni di principio generiche e, soprattutto, contraddette nei fatti: è necessario che l’Azienda affermi formalmente la propria volontà di sottoscrivere un nuovo Accordo Quadro che, pur calato nella realtà del nuovo Gruppo, presenti analoghe tutele e garanzie di quello appena disdettato.
Se così non sarà non potremo sottrarci dal proporre alle lavoratrici e ai lavoratori del Gruppo Bancario specifiche iniziative di mobilitazione, che si saldino con quelle già annunciate dalle OO.SS. del comparto assicurativo del Gruppo Unipol.
Bologna, 4 Dicembre 2012.
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – UGL – UILCA
Coordinamenti e Rappresentanze Sindacali Aziendali
Gruppo Bancario UNIPOL BANCA