TORNA in edicola l’Unità

Lo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci rinasce dopo lo stop alle pubblicazioni dello scorso primo agosto a causa del fallimento della precedente società. A distanza di un anno la testata ritorna con una veste grafica rinnovata, un nuovo assetto societario e un’uscita in 250 mila copie.

Risalta la nuova veste grafica, a cominciare dalla testata: ora avrà la scritta in bianco, con l’apostrofo verde, su sfondo rosso, mantenendo il riferimento al fondatore, Antonio Gramsci. Il nuovo direttore è Erasmo D’Angelis giornalista con un passato in Rai e al Manifesto, che ha appena lasciato l’incarico di coordinatore di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. ”E’ un monumento dell’informazione nazionale – afferma D’Angelis – che mancava agli italiani e alla sinistra. Ci nutriamo sempre più di scoramenti e raccontiamo poco l’Italia che ce la sta facendo, c’è un governo che sta attuando le riforme attese da decenni”.

“Riportare il quotidiano in edicola era un mio impegno personale, oggi è una promessa mantenuta”, ha spiegato il premier Matteo Renzi in una lettera inviata agli iscritti al Pd. Per il segretario del partito Democratico l’Unità deve essere ”uno spazio di libertà, di confronto, di discussione. Che ci aiuti a raccontare l’Italia bella, quella che non si arrende, quella dei tantissimi circoli che fanno iniziative di livello, quella del volontariato e dell’associazionismo. L’Unità che vuol bene all’Italia”.

Nel nuovo assetto societario de L’Unità Srl, l’80% è di proprietà della Piesse, circa il 20% della Fondazione Eyu (Europa YouDem-Unità che fa capo al Pd) mentre Guido Veneziani è sceso sotto l’1% ed è uscito dal consiglio di amministrazione. “Il Partito democratico ha deciso veramente di metterci la faccia – sottolinea Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd -. Prima il nostro impegno societario era minimo, dello 0,069% ora invece è di circa il 20%. C’erano 34 milioni di debiti e una perdita consolidata di 800 mila euro al mese, ma siamo riusciti a mantenere l’impegno preso di riaprire L’Unità e Piesse è stata una compagna preziosa e paziente in questo viaggio”. In linea ”con il segnale che abbiamo dato sul finanziamento pubblico dei partiti, si rinuncerà al finanziamento pubblico ai giornali all’editoria – aggiunge -. Destineremo quelle risorse a un fondo per una tutela al diritto all’informazione”.

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