Carime: A proposito dei “freddi numeri…”

Il 7 agosto scorso – nel pieno del periodo delle ferie estive (?!?) – il Direttore Generale ha pensato bene di scrivere a tutto il Personale di CARIME una “letterina” nel disperato tentativo di difendere le sue assai opinabili strategie aziendali, motivando il risultato di bilancio negativo della semestrale 2015.
Nella succitata missiva non manca il solito “cliché” sulla situazione economica del Sud Italia quale causa, quasi esclusiva, dei deludenti risultati ottenuti nel primo semestre da CARIME. Ma ciò che ci ha colpito sono i velati “richiami” alle Lavoratrici e ai Lavoratori ad adoperarsi “con maggiore lena” per ottenere “la crescita del margine commissionale”, ritenuto “vitale per la performance economica” della Banca. Mentre i Colleghi tentano di sopperire alla disorganizzazione operativa aziendale, curioso (per non dire tragicomico) è anche l’accorato appello affinché i “buoi fatti scappare rientrino nel recinto” (recinto andato distrutto per volere di questi “illuminati” Manager, lautamente retribuiti!), quando scrive “Ogni migliore energia deve essere destinata a mantenere e rafforzare i rapporti con la clientela già appartenente alle filiali chiuse”.
Care Colleghe e Cari Colleghi, la verità era ed è una sola: dopo sette anni di “governo” da parte del “Comandante”, durante i quali abbiamo costantemente assistito – denunciandolo puntualmente – all’abbandono di ampi territori da sempre presidiati dalla nostra Banca (con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti), non possiamo più accettare il patetico gioco – i cui protagonisti sono sempre i Vertici di UBI e di CARIME – dello “scarica barile” a danno dell’incolpevole Personale (vedi vertenza in corso sul Premio Aziendale).
CARIME non ha più bisogno delle “letterine di ferragosto”, necessita invece di politiche industriali ben diverse, produttive e lungimiranti che non possono, purtroppo, essere attuate dall’attuale intero Management ad arte telecomandato!!!
Lì, 20 agosto 2015
LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO CARIME
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

comunicato

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