Apac: no ai costi dell’iscrizione all’Oam

Il 25 Ottobre è nata APAC, Associazione Professionisti Assicurazioni e Credito, con cui la Fisac-CGIL vuole riunire e tutelare i professionisti indipendenti delle assicurazioni e del credito. A questo proposito, l’APAC vuole richiamare l’attenzione del governo su una sorta di “mostro burocratico” che sta per colpire il sistema dei promotori finanziari.

Il 14 ottobre scorso, infatti, è entrato in vigore l’OAM, Organismo Agenti e Mediatori, creato con l’intento di regolamentare il credito e i servizi bancari per agenti e mediatori a favore dei clienti/consumatori. Il “mostro burocratico” di cui parlavamo si verifica quando si richiede al promotore finanziario (che già è sotto la vigilanza CONSOB ed ha il proprio albo APF con relativi carichi contributivi e di vigilanza) di raddoppiare senza motivo gli oneri di contribuzione e regolamentazione. Il nuovo organismo è stato infatti creato per chi, agenti e mediatori, propone e conclude esclusivamente contratti sui prodotti bancari come mutui e prestiti. Il promotore finanziario, invece, si occupa di consulenza e gestione dei portafogli e non ha potere di rappresentanza per concludere tali contratti, potere che spetta solo all’intermediario banca per il quale opera. Si tratta, quindi, di un’attività differente, per di più già sottoposta a controllo.

L’APAC si schiera quindi contro l’iscrizione onerosa all’OAM e segnala che tutto questo ciò è anche frutto:

  • della mancanza di un contratto nazionale equiparato per tutti i promotori (che genera anche la totale assenza di tutele previdenziali e sanitarie);
  • dell’equiparazione all’agente di commercio per cui il promotore finanziario è l’unica categoria appartenente ad un albo con esame di ammissione che non ha una propria categorizzazione in camera di commercio.

Il connubio tra la richiesta di ulteriore iscrizione all’OAM e tali situazioni rende ancora più complessa la vita lavorativa di una professione già sottoposta alla vigilanza di due organi (Consob e Isvap) ed obbligata dal mercato e dalla propria deontologia professionale a mantenere un altissimo livello di professionalità e preparazione per la tutela della propria clientela, vero patrimonio di ogni promotore. Per quanto detto sopra, l’APAC si farà portavoce presso le sedi competenti affinché venga risparmiata a tutti i promotori questa ulteriore vessazione. I promotori finanziari, di qualunque banca essi siano, non possono e non devono essere costretti ad una duplicazione di oneri e vigilanza solo per la scarsa conoscenza della professione stessa da parte di quelle Istituzioni che dovrebbero tendere a semplificare invece di complicare.

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