Lo shadow banking come Uber e Airbnb

By: goshesheCC BY 2.0

È sbagliato criminalizzare lo shadow banking tout court in quanto costituisce una risposta concreta al credit crunch che rischia di accompagnare ancora a lungo l’economia italiana. Si può sintetizzare così il pensiero di Alfredo Piacentini, managing partner di Decalia Asset Management, uno dei nomi storici della finanza svizzera essendo stato tra i fondatori di Banca Syz. “Il sistema bancario ombra svolge una funzione vitale, dato che sin dallo scoppio della crisi nel 2008 le banche hanno drasticamente ridotto la loro attività creditizia”, sottolinea Piacentini. “Né la situazione sembra destinata a rientrare a breve, considerato che gli istituti devono fare i conti con requisiti normativi sempre più stringenti”. Insomma si sono creati nuovi spazi sul mercato, che vengono occupati da operatori fino a pochi anni fa sconosciuti o quantomeno marginali. “La finanza parallela svolge un ruolo indispensabile soprattutto per le piccole e medie imprese che cercano capitali per finanziare il loro sviluppo”, spiega Piacentini. “Spesso gli imprenditori sono restii ad aprire il capitale ai fondi di private equity perché temono di perdere il controllo dell’azienda, mentre si mostrano più propensi a rivolgersi a finanziatori privati”. Un fenomeno che, a dire il vero, finora si è visto soprattutto negli Stati Uniti, dove il credito bancario incide per poco più del 50% negli affidamenti alle Pmi, mentre in Europa il dato si aggira intorno all’85-90%, con il picco del 94% in Italia. Al di là delle motivazioni congiunturali, l’esperto vede anche ragioni strutturali dietro la crescita della finanza parallela. “Come dimostra il successo in altri settori di aziende come Uber e Airbnb, l’economia evolve in direzione della disintermediazione. Così nella finanza stanno prendendo piede strumenti come i minibond, che consentono alle aziende non quotate di accedere a benefici fino a poco tempo fa concessi solo alle società presenti sui mercati regolamentati”, aggiunge. Resta in ogni caso il nodo dei controlli per la tutela degli investimenti, sicuramente più difficili nell’ambito della finanza parallela. Un tema che verosimilmente impegnerà le autorità di settore per diversi anni. (l.d.o) Qui sopra, Alfredo Piacentini, managing partner di Asset Decalia Management

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