Un bilancio 2015 sfavillante, un dividendo aumentato del 75% rispetto al 2014 per il gaudio degli azionisti, tutti gli indicatori in salute, il 51% dei proventi netti generato da Banca dei Territori, 4.000 persone riallocate in attività a valore aggiunto, citazione ai mercati (per la prima volta) dei numerosi accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali.
Insomma un Gruppo in gran spolvero, che raggiunge una performance superiore alla previsione del Piano d’impresa 2014-2017 grazie, così come riportato nel documento pubblico di presentazione del bilancio
Dunque la differenza l’ha fatta il personale; ammissione non scontata.
Un importante apprezzamento che non deve però restare un passaggio di retorica partecipativa, ma concretizzarsi ulteriormente in importante premialità di risultato collettiva.
Come tante volte abbiamo detto e scritto, tentare di coniugare le istanze di tutela e di coesione sociale che provengono dai lavoratori con le esigenze di competizione dell’Azienda, è per il Sindacato esercizio continuo che porta a sottoscrivere, soprattutto in stagioni di grande cambiamento e turbolenza organizzativa, accordi di grande rilevanza innovativa e complessità come il recente Contratto Collettivo di Secondo Livello.
Ma la loro traduzione applicativa deve trovare, ad ogni appuntamento, una macchina aziendale efficiente, in grado di erogare puntualmente alle lavoratrici e ai lavoratori quanto stabilito.
Purtroppo dobbiamo invece constatare un inconciliabile ritardo – tale è quello fin qui accumulato – nel mettere a regime l’esigibilità da parte dei colleghi/e delle previsioni dell’accordo.
Questo tempo va rapidamente recuperato!
Con l’occasione, in questo inizio d’anno rileviamo che quella che doveva essere una semplice manutenzione dei portafogli si è rivelata invece un’operazione ben più traumatica con possibile riverbero sui risultati 2016 se non interverranno opportuni aggiustamenti.
Dal nostro osservatorio appare eccessiva ed inaspettata la riduzione dei portafogli, controproducente la loro saturazione e troppi risultano i gestori senza più portafoglio che restano parcheggiati o destinati ai portafogli base, mentre qualche portafoglio imprese rimane ancora inspiegabilmente senza gestore; insomma uno squilibrio che si ripercuoterà inevitabilmente sulla cura della relazione con il cliente e sull’efficacia dell’azione commerciale.
A che pro tutto questo trambusto, che ha mortificato i gestori, aggiunto ulteriori carichi di lavoro, oltre ad avere inevitabilmente generato una difficoltà gestionale con correlate problematiche di mobilità territoriale?
A volte sembra proprio che chi progetta l’innovazione e la sua evoluzione non viva nella banca reale e i nostri colleghi sono davvero dei giganti nel continuare a fare risultato nonostante questa distanza.
In questa zona temporale franca in cui non sono operativi gli accordi sembra riemergere, in modo puntiforme ma diffuso, lo spettro delle pressioni commerciali vecchio stampo, che invece, proprio alla luce degli accordi sottoscritti, dovrebbero evolvere verso una diversa e più matura modalità di coinvolgimento del personale.
E’ zelo isolato, o una recidiva della Direzione Regionale?
I mercati non volgono al meglio, ed il 2016 è partito con uno scenario in salita.
Ma questo non giustifica il riprodursi di ansie da risultato che ci farebbero regredire nuovamente in una balcanizzazione dei monitoraggi dei risultati individuali così come in certi momenti li abbiamo conosciuti.
In proposito, ricordiamo che pur ancora in assenza di comunicazione aziendale, è disponibile la casella e-mail iosegnalo@intesasanpaolo.com per segnalare, anche tramite il Sindacato, eventuali eccessi.
Per completare il Contratto Collettivo di Secondo Livello ci aspettano nei prossimi mesi altri importanti momenti negoziali.
Auspichiamo fortemente che si proceda dopo aver avviato regolarmente le normative già pattuite.
9 febbraio 2016
Segreterie di Coordinamento Coordinatori di Area
comunicato