La Buona Finanza sulla stampa

Ieri, a conclusione del Direttivo Nazionale della Fisac Cgil,  Agostino Megale e Susanna Camusso hanno presentato il Manifesto per la Buona Finanza. Di seguito alcuni degli articoli apparsi oggi sui principali quotidiani e siti nazionali.

Il Corriere della Sera – Cento Manger pagati come 13 mila dipendenti

Unità – Banche – a rimborsare siano i dirigenti che hanno sbagliato

Manifesto – Cgil: “Sospendere e riscrivere il bail-in”

Si chiama «Buona finanza», ed è la riforma che la Cgil chiede per il sistema del credito: il manifesto, attualissimo dopo il caso delle quattro banche, è stato presentato ieri a Roma dalla segretaria generale Susanna Camusso e da Agostino Megale, numero uno della Fisac, categoria dei lavoratori bancari. Un’accusa alla Consob, che «avrebbe dovuto chiedere il divieto di vendita delle obbligazioni subordinate alle famiglie», una difesa di chi sta allo sportello — «il 99,9% degli impiegati non ha colpe: la responsabilità è dei cda e dei top manager» — la richiesta di un «tavolo con il governo», per fissare nuove regole e garanzie.

Ma non sarà facile vedere Renzi seduto faccia a faccia con i sindacati, come per tante altre vertenze. Eppure, già nel 2012–2013, dopo la bufera finanziaria degli anni precedenti, il sindacato aveva chiesto una serie di miglioramenti del sistema.

Nel nuovo manifesto la Cgil chiede «una sospensione temporanea del bail-in, per poter considerarne la revisione». La Ue dovrebbe concederla a «paesi come l’Italia che, a differenza della Germania, non hanno potuto mettere neanche un euro pubblico a sostegno degli istituti di credito». Inoltre, per tutti i risparmiatori che hanno comprato obbligazioni subordinate prima della sua entrata in vigore, il bail-in non si dovrebbe applicare.

Ancora, «si dovrebbe aumentare il fondo di 100 milioni stanziato dal governo per i risparmiatori danneggiati», incrementandolo anche con le plusvalenze della bad bank e con i proventi di una sanzione chiesta dalla Cgil «per tutti i top manager che hanno percepito premi variabili pur avendo portato al dissesto le proprie banche. Dovrebbero restituirli: riferendosi agli ultimi 5 anni, si tratta di circa 3–5 milioni di euro».

Altre richieste: separare nettamente le banche commerciali da quelle d’affari; aumentare i poteri di vigilanza della Banca D’Italia, con la possibilità di rimuovere i vertici degli istituti; incrementare l’uso della moneta elettronica a scapito del contante.

Rassegna.it – Buona finanza: ecco perché serve una riforma di sistema

ROMA – La questione bancaria non riguarda il solo settore specifico ma chiama in causa l’intero sistema paese. È un tema da affrontare evitando lo ‘spezzatino’ – come invece sta operando il governo con una serie di decreti legge senza un disegno complessivo di riforma – attraverso l’avvio di un confronto che metta intorno al tavolo tutti i soggetti interessati. Portatori di idee e proposte come quelle di Fisac e Cgil contenute nel manifesto ‘Per una buona finanza e le banche al servizio del paese’, presentate oggi (19 febbraio) dal numero uno della categoria dei lavoratori del credito della Cgil, Agostino Megale, e dalla leader di corso d’Italia, Susanna Camusso.

L’assunto di partenza, ancor prima della recrudescenza piombata recentemente sul settore e che ha portato al varo di ben quattro distinti provvedimenti (salva banche, riforma delle popolari, banche di credito cooperativo e ‘bad bank’), è in questa osservazione di Megale: “La grande crisi non è finita, al contrario c’è il rischio di una nuova recessione globale che, per un paese come il nostro, vorrebbe dire il non essere mai usciti dalla crisi scoppiata nel 2008, con prospettive molto preoccupanti”. In questi anni molto tempo è andato perduto, specie nell’affrontare le criticità del settore: “Nel 2013 presentammo il manifesto per la buona finanza – ha spiegato – con proposte, in parte tradotte in legge e in parte non affrontate, per una riforma complessiva del sistema bancario”.

Un tema, in queste ore calde per l’intero sistema finanziario, ancora di stretta attualità: “Ribadiamo l’importanza di un intervento coordinato nel mondo delle banche e della finanza – ha spiegato il segretario generale della Fisac Cgil –. Il 2016 è l’anno della trasformazione in Spa delle maggiori banche popolari, così com’è l’anno della riforma delle Bcc. Sarà poi l’anno della nuova disciplina europa sulle crisi bancarie. Ragioni di sistema che motivano l’approvazione di una riforma complessiva del sistema, che metta al centro il tema del risparmio e dell’occupazione”.

La Fisac e la Cgil hanno una proposta, nota come il manifesto per la buona finanza, che vorrebbero discutere col governo. Una proposta che, in estrema sintesi, si può declinare in sette punti che vanno: dal completamento dell’unione bancaria europea, con la revisione del Bail in (‘con una sospensione temporanea per paesi, come il nostro, che non hanno ricevuto un euro per salvataggi’, ha affermato Megale) e degli stress test con valutazione dei derivati, alla definizione di un nuovo modello di banca al servizio del paese: bad bank per liberare risorse, separazione tra banca commerciale e banca d’affari e nuovo modello di banca proposto unitariamente da tutti i sindacati del credito. Dalla difesa dell’occupazione, con utilizzo volontario del fondo e piano giovani, al contrasto alle politiche commerciali indebite per costruire un protocollo tra le parti su vendite sostenibili e organizzazione del lavoro. Da un intervento sulla Consob, che si è dimostrata inadeguata e deve ripristinare gli scenari probabilistici, ad una Banca d’Italia che deve superare alcuni limiti, confermandone il ruolo e nuovi poteri, come la rimozione dei vertici delle banche, governance e partecipazione. Per arrivare alla centralità del tema legalità, attraverso più moneta elettronica e meno contante, e dell’equità, con la riduzione dei compensi percepiti dal top management.

Un pacchetto, aggiornato alla luce degli interventi spezzatino degli ultimi tempi, che la Cgil e la Fisac vogliono discutere col governo, per arrivare ad una riforma complessiva del sistema bancario. Un insieme di proposte che hanno fatto dire al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, “verrebbe da dire: noi c’eravamo, dov’erano gli altri? Quando nel 2013, e poi ancora nel 2014, abbiamo posto i temi della buona banca, erano già indicati tutti i problemi contro i quali saremmo andati”. Eppure, ha aggiunto, “ci siamo trovati di fronte ad una idea di non affrontare il grande tema della crisi, incrociando una grande sordità del sistema bancario”.

Irrompe adesso una crisi di sistema che non può essere affrontata di decreto e in decreto: “È un fatto molto discutibile che in un settore primario per il paese, per rideterminare delle regole positive, si debba agire per decreti, attraverso un’operazione spezzatino”. Secondo la leader della Cgil, infatti, “siamo di fronte a un problema di sistema, non di urgenza: se lo spezzetti non dai al paese il messaggio di cui ha bisogno”. Per questo, nella consapevolezza che “il sistema bancario è un anello fondamentale”, serve una riforma complessiva, che guardi al paese e alle sue prospettive, mettendo al centro il tema del lavoro, perché i processi che investiranno il settore non vengano scaricati ancora una volta sui lavoratori.

Borsa ItalianaBANCHE: CGIL, GOVERNO APRA TAVOLO, SANZIONI AI TOP MANAGER INCAPACI

Megale, fare una riforma complessiva che favorisca il Paese (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 19 feb – Il Governo “apra un tavolo di confronto con parti sociali e risparmiatori” sul sistema bancario, che non va riformato a colpi di decreti. Lo dice la Fisac-Cgil che rilancia un manifesto per la buona finanza: sanzioni ai top manager incapaci, black list di prodotti finanziari vietati per la vendita al dettaglio presso la rete commerciale, divieto di obbligazioni subordinate a famiglie e pensionati, prospetto semplificato per ogni tipo di investimento effettuato presso la rete commerciale. “La questione bancaria e’ centrale e di carattere nazionale, confederale unitario ed europeo – dice il segretario generale della Fisac, Agostino Megale – e’ importante che ci sia un intervento coordinato nel mondo delle banche e della finanza. Il 2016 e’ l’anno della trasformazione in spa delle maggiori banche popolari italiane; e’ l’anno della riforma delle Bcc; sara’ l’anno della nuova disciplina europea sulle crisi bancarie. Il 2016 dovra’ essere anche l’anno per approvare una riforma complessiva del sistema bancario che favorisca il Paese: difesa del risparmio e occupazione”.

 

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