“La buona finanza e le banche al servizio del paese” : questa frase non rappresenta uno slogan ma una esigenza che in maniera sempre più marcata la storia recente ci indica.
E la buona finanza può albergare tanto negli intermediari maggiori quanto nelle aziende di credito medie e piccole che agiscono sul territorio. E per questo occorrono normative adeguate ed omogenee e strumenti che siano in grado di guardare sia alla finanza globale che all’economia locale.
Ma il raggiungimento dell’obiettivo di riconciliare il risparmio con la finanza, la crescita con il credito, la redditività con la sostenibilità dei risultati e, cosa più importante, la fiducia nel sistema bancario con le persone, sarà possibile solamente se molte delle condizioni critiche emerse troveranno correzione.
Un nuovo modello – o per meglio dire – modo di fare banca deve accompagnarsi necessariamente a quelle modifiche normative utili a supportare il cambiamento.
La sfida lanciata dalla FISAC CGIL nel 2013 oggi si ripropone rafforzata nelle convinzioni ed adeguata nelle proposte:
- Completare l’Unione Bancaria Europea e revisione del Bail in e degli stress test con valutazione dei Derivati;
- varare una vera “bad bank” per liberare risorse e separazione tra banca commerciale e banca d’affari;
- difendere l’occupazione confermando le modalità sin qui utilizzate nel settore;
- contrasto alle politiche commerciali indebite, codici etici di condotta e contrattazione di tutto il salario superando gli incentivi alla vendita unilaterali;
- ripristinare gli scenari probabilistici inopinatamente cassati da CONSOB su alcuni prodotti finanziari;
- “Black list” di alcuni prodotti finanziari ad alto rischio vietandone la vendita a determinate categorie di clienti e semplificazione delle informazioni alla clientela nell’ambito delle regole europee;
- per Banca d’Italia vanno superati alcuni limiti, confermandone il ruolo, e vanno attribuiti ulteriori poteri quali la rimozione più semplice dei vertici bancari;
- intervenire su “governance” e partecipazione nelle banche;
- più moneta elettronica e meno contante;
- più equità attraverso la riduzione dei compensi percepiti dal top management.
Su questi temi si gioca la sfida della credibilità del sistema bancario e sulle proposte riapriamo la discussione con tutti gli attori: banchieri, politici, accademici in tutto il Paese.
La Camera del Lavoro di Torino e la FISAC Torino e Piemonte organizzano in collaborazione un momento di confronto con esperti per approfondire le tematiche relative al sistema bancario, alla luce degli importanti interventi legislativi degli ultimi mesi che determinano i loro effetti non soltanto sul sistema complessivo del settore creditizio, ma anche sui risparmiatori.
Introduce e coordina GIACOMO STURNIOLO Segretario Generale FISAC/CGIL Piemonte. Presentazione Manifesto della Buona Finanza a cura del LAB – DAVIDE RICCARDI. Partecipano:
AGOSTINO MEGALE – Segretario Generale FISAC/CGIL
MARCELLO MINENNA- Università Bocconi
ENRICA VALFRÈ – Segretaria Generale della Camera del Lavoro di Torino
CRISTINA BALBO – Resp. divisione Nord Ovest Intesa Sanpaolo
CARLO DEMARTINI – Amministratore Delegato di Gruppo Crasti
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