Lavoratrici e lavoratori,
vi informiamo che a fronte delle richieste avanzate dalle Rappresentanze Sindacali, già in data 10 giugno, in merito a informazioni quali il bilancio, il piano industriale, organigramma e livelli occupazionali, le risposte ad oggi – 28 giugno – pervenute sono state reticenti e lacunose.
È risultato infatti che:
– il piano industriale, a detta dell’Amministratore Delegato, non è comunicabile poiché completamente coperto da riservatezza;
– l’organigramma consegnato nell’ultimo incontro e che dovrebbe corrispondere a quello attuale, ovvero post riorganizzazione novembre 2015, differente da quello presente sulla intranet, non contiene il numero degli addetti dei singoli reparti, riporta figure professionali non riconducibili ad alcun lavoratore, contiene figure ancora vacanti – che peraltro l’azienda dichiara voler ricoprire attraverso selezione dall’esterno anche in questi giorni – e non vede presenti alcuni profili professionali esistenti in azienda;
– nessuna informativa è stata inoltre fornita sullo stato di attuazione della riorganizzazione annunciata ai sensi dell’art. 15 del CCNL di categoria nell’ottobre scorso né l’azienda ha, almeno fino ad oggi, fornito informazioni o illustrato le ragioni per le quali, nonostante le dichiarazioni aziendali dell’ottobre scorso sul mantenimento dei livelli occupazionali a seguito della riorganizzazione, a pochi mesi di distanza siano invece stati comunicati 200 esuberi;
– nessuna informativa è stata ad oggi fornita sui criteri in base ai quali sono stati determinati i 200 esuberi, né il collegamento o il nesso con le giustificazioni comunicate dall’azienda alle RSA.
In aggiunta a tutto ciò vi confermiamo che, in linea con gli anni precedenti, anche il bilancio 2015 si è chiuso in attivo e che le motivazioni addotte nella lettera di avvio procedura art. 16 CCNL ANIA, e ribadite negli incontri finora svoltisi, sono strumentali e assolutamente non giustificate dallo stato dei conti aziendali.
Infatti il calo del fatturato è stato in larga parte calcolato a tavolino dagli amministratori su richiesta degli azionisti precedenti (DirectLine Group) e di quelli attuali (MAPFRE) per ridurre il margine di solvibilità richiesto dalla legge (Solvency II) e quindi il fabbisogno di capitale a carico dell’azionista (l’aumento di capitale fatto recentemente sarebbe stato ben più oneroso).
Tutto ciò di fatto impedisce al sindacato di avere gli strumenti informativi necessari ad affrontare il confronto nel merito della dichiarazione aziendale di eccedenza del personale.
È evidente che quanto sta avvenendo pregiudica la possibilità delle RSA di esercitare le prerogative loro riconosciute dal vigente CCNL di categoria (artt. 15 e 16)!
Per questi motivi, pertanto, allo stato continuiamo a ritenere illegittima l’apertura della procedura ex art. 16 CCNL e la dichiarazione di 200 esuberi!
Le RSA
Fisac/CGIL, F.N.A., First/CISL e Uilca/UIL