Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha promosso, per il 22 settembre prossimo, il c.d. FERTILITY DAY, ovvero una giornata dedicata alla campagna contro la denatalità, con manifestazioni a Roma, Bologna, Catania, Padova, “e in tutti i Comuni italiani che parteciperanno all’iniziativa”
Neanche il tempo di lanciare l’idea, che si è scatenata, sui Social, la polemica, rafforzata dal cattivo gusto dei manifesti di promozione dell’iniziativa, con slogan del tipo “la bellezza non ha età, la fertilità si” o “la fertilità è un bene comune”, che rievocano alla mente suggestioni che credevamo ormai lontane, legate a un tempo in cui un figlio era generato per la “Patria” e la “Comunità”.
In un Paese con un bassissimo tasso di natalità (nel 2015, il più basso tra quelli dell’UE), le risorse andrebbero spese per strutture a supporto della maternità, cercando di renderla sostenibile e consapevole, aumentando l’offerta di asili nido, incrementando il sostegno economico alle famiglie numerose, incentivando l’occupazione e la tutela del diritto alla conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici madri.
Non si può banalizzare il problema della (de)crescita demografica, della mancanza di fiducia dei giovani in un futuro che li renda in grado di sostenere una famiglia, pensando che sia sufficiente una campagna pubblicitaria e qualche frasetta ad effetto per risolvere un problema che ha origini profonde e radicate, e che parla a modificazioni nella struttura economica, sociale e culturale del Paese.
Peraltro, come ha giustamente rilevato il nostro segretario nazionale Susanna Camusso , la campagna è, di per sé, offensiva: “Io credo che innanzi tutto c’è un tema che si chiama libertà delle persone. La gente deve avere la libertà di scegliere”.
La lingua italiana ci offre una varietà di aggettivi per rendere un concetto, e diciamo, allora, che l’idea della Ministra è semplicistica, infelice, inopportuna, superficiale, inefficace, sconveniente, imbarazzante …. Chi più ne ha più ne metta. Continuate pure voi.
Mentre scriviamo, arriva la notizia che la campagna – a seguito della valanga di critiche immediatamente ricevute – sarà rimodulata (ma non annullata). Speriamo, ma non ci illudiamo. Un solo augurio: #bastaidiozie
Esecutivo Donne Fisac Cgil Campania