Domani 9 settembre sono chiamati allo sciopero tutti i 4500. lavoratori di UBIS, società del gruppo Unicredit, per contrastare il disegno di cessione delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte alla SIA. Si tratta dell’ennesima operazione di esternalizzazione che rischia di indebolire il valore industriale ed il futuro di UBIS e mette ancora una volta a rischio i diritti e le tutele dei lavoratori coinvolti nell’operazione (circa 350 in Europa di cui oltre 230 in Italia).
È fondamentale per tutti i lavoratori coinvolti che da parte di tutte le colleghe ed i colleghi vi sia una grande adesione allo sciopero, contro l’ennesimo smantellamento, contro ulteriori operazioni che potrebbero essere introdotte dal l’ennesimo piano industriale dei soliti banchieri che altro non sanno fare che far cadere sui lavoratori l’inadeguatezza industriale delle scelte fatte.
Contro il “vizio” delle esternalizzazioni operate da questa azienda che si sono rivelate, come nel caso di ES.SSC, Abas e VTS, disastrose sia da un punto di vista economico che organizzativo per la stessa Unicredit, ma soprattutto drammatico per coloro che si trovano a lavorare in un clima professionale ed operativo di estrema difficoltà e di incertezza, comunque ancora tutelati dagli accordi sindacali firmati a suo tempo.
Per questo la Segreteria Nazionale è al fianco di tutte le lavoratrici ed i lavoratori perché Unicredit abbia chiaro che le scelte necessarie per il rilancio del gruppo non possono e non devono essere fatte sulla loro pelle.
La Segreteria Nazionale Fisac/Cgil – Elena Aiazzi
Il Segretario Responsabile Fisac/Cgil Gruppo UniCredit – Marco Salvi
UBIS Dichiarazione Aiazzi Salvi
Da Rassegna.it – Il 9 settembre, dalle ore 9, presidio di solidarietà in via Magliocco, nei confronti dei lavoratori dell’Ubis, che lo stesso giorno incroceranno le braccia contro l’esternalizzazione dell’azienda. Anche a Palermo le segreterie territoriali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin esprimono solidarietà ai lavoratori di Ubis (Unicredit business integrated solution) società del gruppo Unicredit, che hanno deciso di scioperare contro l’ennesima cessione di attività e di lavoratori. Una parte del gruppo sarà ceduta a una interbancaria, la Sia, società partecipata della Cassa depositi e prestiti.
Questa volta a essere interessati sono i lavoratori che si occupano della gestione informatica delle ‘carte’. Ma in questi ultimi anni centinaia e centinaia sono stati i colleghi coinvolti da processi di esternalizzazione, che – secondo i sindacati dei bancari palermitani – non hanno portato i risultati economici che Unicredit dichiarava di volere raggiungere, ma che hanno determinato, invece, un impoverimento professionale e occupazionale nel territorio siciliano e palermitano, con ricadute pesanti.
“Esprimiamo preoccupazione per la strategia seguita da questo gruppo, basata quasi esclusivamente sul taglio di attività lavorative e contenimento dei costi, in particolare del costo del lavoro, senza cercare d’incrementare i margini di redditività e senza, come nel caso di Ubis, tagliare le numerosissime e onerose consulenze esterne – affermano Carmelo Raffa di Fabi, Mimmo Crivello di First, Elia Randazzo di Fisac Sicilia, con delega su Palermo, Giuseppe Gargano di Uilca –. In relazione a ciò, preoccupano le affermazioni del nuovo ad, Jean Pierre Mustier, che ripropone per il prossimo piano industriale di Unicredit la stessa ricetta di tagli, con cessioni di filiali e di partecipazioni (Fineco, Pioneer, Pekao ecc.).
“Insomma, un piano ‘lacrime e sangue’, sempre e solo per i lavoratori. Tutto questo, in un settore come il nostro, in cui il premier Renzi, in maniera improvvida, dichiara esuberi pari alla metà del personale attuale. Questa politica di Unicredit, a nostro avviso, può determinare conseguenze perniciose dal punto di vista sociale, economico e occupazionale, soprattutto nel nostro territorio, che è debole, dove ancora conta il rapporto tra operatore bancario e cliente, e le ripercussioni sono più forti che in altre parti d’Italia”, concludono i sindacati di categoria.