By: Darshan-Shah – All Rights ReservedIn data odierna, nel corso di un apposito incontro, l’azienda ha illustrato alle scriventi organizzazioni sindacali le linee guida del sistema “incentivante” 2012, di prossima emanazione. In apertura dell’incontro, viste le nostre ripetute sollecitazioni, ci è stato finalmente formalizzato che lo scorso mese di giugno non è stata fatta alcuna erogazione ai sensi del sistema incentivante 2011, in quanto non sono stati raggiunti i parametri minimi previsti e che avrebbero consentito l’attivazione del meccanismo premiante. Non che non ne fossimo già tutti consapevoli, ma ribadiamo la nostra decisa critica alla mancanza di una informativa tempestiva – in merito – a tutti i lavoratori per mezzo di apposita comunicazione (forse si sperava che in mezzo alle tante CIR, COM, DIS e ROP la cosa passasse inosservata…..); eppure tale informativa era espressamente prevista! Venendo ai contenuti del sistema “incentivante” per il 2012 – presentato ancora una volta con un ritardo difficilmente comprensibile e che ne vanifica buona parte delle finalità – ci è stato confermato, pur in presenza di una comunicazione illustrativa al personale che si annuncia maggiormente chiara e comprensibile, il medesimo impianto complessivo dello scorso anno. Le uniche novità di rilievo saranno: · l’introduzione di un importo massimo complessivo destinabile dalla banca agli incentivi (il cosiddetto “Bonus Pool”), secondo quanto recentemente disposto da Banca D’Italia; · l’abolizione degli incentivi per “Over Performance”, cioè delle maggiorazioni previste in caso di superamento del 100% dell’obiettivo assegnato, in coerenza con quanto previsto da quest’anno per tutti i sistemi incentivanti nelle aziende del Gruppo Unipol; · Il ritorno di un cancello d’ingresso, in aggiunta a quelli già presenti, rappresentato dall’utile lordo. Fermo quanto previsto dalla normativa, su cui c’è poco da discutere, quanto anticipato ci ha lasciati letteralmente di stucco. Non abbiamo mai condiviso, negli anni, il sistema “incentivante” così come ci veniva proposto: abbiamo tentato in tutti i modi di convincere i nostri interlocutori che quanto ci veniva presentato era contorto, iniquo e sostanzialmente inesigibile; abbiamo avanzato ogni anno proposte serie, motivate e sostenibili (e puntualmente non prese in considerazione dall’azienda, se non in modo marginale) per cercare di trovare un punto di contatto fra le esigenze della banca e l’interesse dei lavoratori; abbiamo dimostrato con i fatti che alcune scelte aziendali in materia erano inappropriate. Infine, il tempo ci ha dato ragione riconoscendo la totale inefficacia della costruzione di meccanismi così farraginosi. Quest’anno, ciliegina sulla torta, non solo ci è stato presentato un sistema “incentivante” con tutte le medesime criticità del passato (nessuna esclusa), ma addirittura è stata reinserito un “cancello” che nel 2011, su nostre ripetute e insistenti richieste negli anni, era finalmente stato tolto. In questo contesto, la delegazione sindacale si è rifiutata di avviare il confronto, lasciando all’azienda la sola e piena responsabilità dell’attuazione di questo “sistema disincentivante”. Non crediamo infatti ci sia nessuna possibilità, visti i presupposti, di raggiungere una condivisione. Lo ripetiamo ancora una volta: in questo modo non si incentiva nessuno. Al contrario si creano aspettative illusorie e, alla fine, avvilimento e demotivazione; cose queste di cui la nostra banca non ha assolutamente bisogno, in particolare in questo momento storico. I colleghi, in particolare in rete, sono stanchi di essere “presi in giro” e di essere additati come i soli responsabili di un andamento della banca non soddisfacente. Come formalmente comunicato alla delegazione aziendale, le organizzazioni sindacali dei lavoratori di Unipol Banca sono pronte e disponibili ad un confronto di merito sulle cause del modesto andamento reddituale dell’azienda nel suo complesso, a patto che ci sia la volontà di confrontarsi davvero nel merito dei problemi, tralasciando i preconcetti e gli atteggiamenti precostituiti, e che si sia tutti disposti a valutare le criticità con spirito costruttivo e con la dovuta attenzione alle istanze di ciascuna delle parti.