Donne Campania: ciò che è importante per le donne

In vista del prossimo Referendum Costituzionale del 4 dicembre, si moltiplicano le iniziative e le campagne in favore tanto del NO che del SI.
Tra le ragioni del SI, c’è chi evidenzia la parità di rappresentanza tra uomini e donne, che la riforma promuoverebbe nell’articolo 55 nel caso vincesse il SI.

E’ stato persino organizzato un incontro, ad Arezzo, pubblicizzato da una locandina con tre figure stilizzate in rosa su uno sfondo violaceo ed il messaggio “E’ importante per le donne dire sì”
Vale tuttavia la pena di precisare che, purtroppo, la semplice maggiore presenza di deputate e senatrici, per quanto auspicabile, perché rispetterebbe il principio della parità, non porta necessariamente a un cambiamento per le donne, dal momento che la parità di genere va sostenuta nella società, mentre la promozione attraverso una quota fissa rappresenta solo un modo superficiale, che non aiuta ad affrontare il problema reale.

Le quote rosa sono state e possono essere uno strumento, ma non sono certo l’obiettivo, anzi: il modello ideale a cui tendere è quello senza quote rosa, intese come obbligo; ovvero un modello senza distinzioni di genere.
Puntare sulla mera quantità rappresenta un trucco, che si può riassumere nella frase: “donne, purché donne, e che magari piacciano agli uomini”: un atteggiamento che viene descritto dalle femministe contemporanee come pinkwashing.

L’avere obbligatoriamente una pari quantità di donne e di uomini non assicura un reale guadagno per le donne e, anzi, considerare una donna solo per il suo sesso e non per quello che pensa o per i suoi meriti rappresenta un’operazione sessista.
Quello che serve è un nuovo welfare, che aiuti le donne sul posto di lavoro: serve cioè mettere le donne in una condizione di parità reale e quotidiana, per poter poi permettere loro una scelta libera anche in ambito lavorativo.

Esecutivo Donne Fisac Cgil Campania

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Photo by quinn.anya

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