Abbiamo dovuto prendere atto, lo scorso autunno, del netto cambiamento della politica commerciale della banca, motivato dalla Dirigenza con il rapido deterioramento dello scenario macroeconomico e con la estrema instabilità e illiquidità del mercato finanziario (si veda in merito il comunicato sindacale unitario del 26 ottobre u.s.). L’orientamento delle scriventi OO.SS. era quello di verificare, all’inizio del corrente anno, l’impatto della nuova politica commerciale sul conto economico dell’azienda ed eventuali ulteriori conseguenze sulla situazione gestionale. In queste settimane però, come ormai noto, si sono verificati importanti avvenimenti che coinvolgono la proprietà, la finalizzazione dei quali potrebbe portare a sostanziali modifiche nell’assetto e nelle dimensioni del Gruppo Unipol. In base alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’amministratore delegato di Gruppo, Carlo Cimbri, la banca “non è mai stata oggetto di negoziazione e rimarrà un asset del nuovo Gruppo” . Tuttavia questa affermazione non chiarisce quali siano le reali prospettive della banca, sia perché l’ultima politica commerciale adottata ha, nei fatti, cambiato le linee guida che erano state intraprese (a ragione o a torto) per la realizzazione degli obiettivi di piano industriale, sia perché crediamo che il processo di integrazione fra il Gruppo Unipol ed il Gruppo Fondiaria-SAI potrà avere effetti, sul piano organizzativo e produttivo, anche su Unipol Banca. Per quanto sopra riteniamo quindi necessario reiterare, in questa sede, la richiesta di un incontro con l’amministratore delegato (già a suo tempo avanzata e, fino ad oggi, inattesa). Confidiamo pertanto in una convocazione nel breve, sull’esito della quale vi informeremo prontamente. Bologna, 17 gennaio 2012.