da repubblica.it – MILANO – La Ville Lumiere potrebbe essere la nuova meta dell’esodo di massa dei banchieri inglesi, che è una conseguenza della Brexit. Secondo alcune stime, ben 20mila lavoratori dell’industria della finanza britannica sarebbero pronti a spostarsi a Parigi, che starebbe facendo lobby per avvantaggiarsi dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Europlace è l’associazione francese attiva nella promozione della capitale francese come polo finanziario alternativo a Londra. Parigi impiega già 180mila professionisti nella finanza con un focus sul mercato obbligazionario e sulla gestione degli investimenti, competenze che la renderebbero una meta da preferire rispetto al altre capitali finanziarie europee come ad esempio Francoforte, che dà lavoro a 100mila persone nel settore, o Dublino (30 mila).
Tanto più che in Francia le attività finanziarie sono concentrate su Parigi, mentre in Germania sono sparse per tutto il Paese. “Stimiamo che la decisione verrà presa entro giugno – spiega Arnadud de Bresson, ad di Europlace – stiamo notando che le istituzioni stanno accelerando il processo decisionale sulle conseguenze della Brexit”. L’uscita ufficiale della Inghilterra dalla ue è prevista nel 2019, ma già dopo il voto molte istituzioni finanziarie come Morgan Stanley e Goldman Sachs avevano annunciato che sarebbero state pronte a uscire immediatamente da Londra, anticipando gli effetti di un evento segnato. Il colosso anglo cinese Hsbc, ad esempi, ha già detto che sposterà mille dei suoi dipendenti da Londra a Parigi, mentre Citigroup sta valutando di trasferire una parte dei suoi 70 mila dipendenti in Inghilterra a Francoforte.
Secondo Europlace, Parigi sarebbe invece da reperire anche per gli Interest rates swap un mercato che in Francia registra 141 miliardi di transazioni giornaliere, contro i 1.180 miliardi di Londra. Le maggiori banche francesi come Bnp Paribas (che in Italia controlla Bnl) o Societe Generale, hanno dimensioni parecchio inferiori sia rispetto ai colossi inglesi, sia rispetto ai giganti del credito tedesco. Per non parlare della percezione dei francesi che è ostile alla finanza, o delle leggi sul mercato del lavoro, che sono molto rigide, in antitesi con quelle del settore finanziario. Chissà se la lobby di Europlace basterà a far prevalere Parigi rispetto a Francoforte. Anche Milano, dal canto suo sta facendo lobbying per avocare a se parte delle competenze accentrate da Londra, è il comitato Select Milano si è attivato già dallo scorso giugno sia per le attività di clearing che per il Forex, anche se al momento per la piazza finanziaria italiana come per quella francese, si tratta solo di legittime aspirazioni. Avocare una simile pattuglia di competenze, significa conquistare fette di business a beneficio anche di altre attività, dato che a spostarsi sarebbero professionisti con stipendi milionari.