Calabria: le politiche del credito tra difficoltà di Accesso e difesa della Legalità

Nota Unitaria degli esecutivi regionali. Questa iniziativa unitaria dei principali sindacati del settore del credito ha come obiettivo il coinvolgimento di tutti gli attori protagonisti del complesso mondo dell’economia e della finanza. Vorremmo si comprendessero le dinamiche del credito in Calabria e soprattutto il concetto che si tratta di una questione sociale e legale, fondamentale per il rilancio dell’economia, degli investimenti privati e come forma di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata.

Il tempo delle analisi è ormai superato e siamo in forte ritardo nell’applicazione di misure che possano invertire l’andamento negativo dell’economia regionale; la crisi economica ha assunto per la Calabra una forma cronica, che abbinata alle conseguenze causate dalla criminalità organizzata sta desertificando questa terra dalle potenzialità immense, in termini di benessere e sviluppo socio-economico. Tutti gli indicatori e le statistiche che fotografano le condizioni di vita dei cittadini calabresi registrano un costante e progressivo deterioramento, in particolare nell’ultimo decennio.

Le difficoltà che stanno attraversando enti e istituti locali come Fincalabra le Banche di Credito Cooperativo; la situazione di istituti come Monte dei Paschi di Siena e Banca Nuova, si tramutano in conseguenze, sull’erogazione del

credito, che ci stanno facendo precipitare in un circolo vizioso senza via d’uscita. La nostra Regione ha perso le poche Direzioni delle banche che insistevano sul nostro territorio e le ristrutturazioni che hanno coinvolto tutti gli istituti hanno causato una costante chiusura di Direzioni di Area territoriale e sportelli con la conseguente perdita di centri decisionali e servizi vicini al territorio e tante ottime professionalità, mortificate dai demansionamenti e dai trasferimenti fuori Regione.

La valutazione del merito creditizio è diventato un esercizio asettico e legato a parametri standardizzati, stringenti e lontani dalla conoscenza del cliente, del contesto in cui opera e dalle potenzialità dei progetti in cerca di finanziamenti.

La politica regionale non riesce a elaborare contromisure in termini di credito agevolato e/o convenzionato, utile a sostenere un’economia sempre più mortificata.

Tutto ciò sta favorendo una sotterranea quanto pericolosa attività di credito illegale che favorisce ampi fenomeni di usura. L’usura è solo una delle fiorenti attività esercitate dalla criminalità organizzata. Tanti  sono i fenomeni che necessiterebbero di essere indagati e capiti legati al mondo della finanza ed alle difficoltà di accesso al credito.

Il rischio più concreto che corre la Regione Calabria è di trovarsi totalmente privo di un tessuto imprenditoriale sano e disposto a investire in questa terra.

Nella nostra Regione è necessario affrontare l’emergenza economica con misure adeguate al contesto locale; contemporaneamente bisogna affrontare il tema della “buona finanza”. E’ necessaria una divisione netta fra le attività delle banche tradizionali, cioè quelle che raccolgono

i risparmi e lo gestiscono erogando credito in modo diffuso sul territorio, dalle attività delle banche d’affari, cioè quelle che raccolgono i risparmi, spesso attraverso comportamenti spregiudicati e poco trasparenti, con scorribande inenarrabili e che alimentano soltanto la finanza speculativa.

Quando pensiamo a misure personalizzate, guardiamo alle potenzialità della Calabria, dove il credito deve essere sostenuto in particolare sui settori che hanno reali sbocchi e potenzialità di sviluppo: l’agricoltura, l’artigianato e il turismo.

Chiediamo ai vertici della Regione Calabria un impegno forte, chiediamo al Presidente Oliverio di assumersi la responsabilità del ruolo di interlocutore e di coinvolgere tutte le Associazioni di categoria per discutere di misure concrete:

  • far assumere alle banche e a Poste italiane, impegni precisi circa gli investimenti sul territorio calabrese in termini di erogazione del credito; usando come metro di misura i dati sulla raccolta che attualmente e da troppo tempo, sono sempre superiori agli impieghi, facendo applicare tassi in linea con le medie nazionali (costantemente inferiori ai tassi medi praticati in Calabria);
  • la destinazione di quante più risorse possibili nel micro credito per sostenere le famiglie e le piccole imprese nei momenti di necessità;
  • forme di facilitazione di accesso al credito con il potenziamento e l’effettivo esercizio dei consorzi di garanzia a sostegno e a garanzia delle linee di credito, sburocratizzando e velocizzando la definizione delle richieste il più possibile;
  • il ritorno dei centri direzionali in Calabria per la valutazione del merito creditizio, che tenga conto del contesto e delle potenzialità dei progetti presentati e in cerca di finanziamento;
  • la valorizzazione di Fincalabra e l’immediato rilancio della sua missione, cioè quella di valutare i progetti d’impresa e accompagnarli nel reperimento delle risorse pubbliche (fondi europei). Fincalabra, similmente ad analoghe finanziarie regionali operanti in territori più progrediti della Calabria, deve assumere il ruolo di vero e proprio incubatore dell’imprenditoria, con particolare attenzione alle iniziative promosse dai giovani e alle donne;
  • vorremmo fosse aperto un tavolo permanente con la Regione Calabria per un costante monitoraggio dell’erogazione del credito, della chiusura degli sportelli bancari e postali, della diffusione delle società finanziarie, nonché per approfondire il delicato tema dell’usura;

Noi Sindacati del settore siamo pronti a fare la nostra parte e già, in questo momento, siamo impegnati in una serie di attività:

  • ci stiamo dotando di uno strumento che ci permetterà di monitorare le “pressioni commerciali”, non solo dal punto di vista legato allo stress sul posto di lavoro che subiscono gli operatori, ma per analizzare l’appropriatezza dei prodotti commerciali distribuiti dalle banche e in particolare la correttezza dei processi e il rispetto delle norme a tutela dei clienti.
  • stiamo studiando delle proposte da avanzare agli organi competenti per rendere più efficienti e soprattutto più sicure, in termini di riservatezza, il meccanismo delle segnalazioni delle possibili operazioni in violazione delle norme antiriciclaggio.

Auspichiamo una maggiore sensibilità ed un  coinvolgimento di tutte le forze sociali e politiche e restiamo, quindi, in attesa di poter incontrare sul tema i vertici della Regione Calabria.

LAMEZIA TERME 11 Gennaio 2017

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