Banca Nuova: la “giornata della fede”

Apprendiamo che nei giorni scorsi la d.ssa Vania Piccin, Responsabile della Direzione Personale di Banca Popolare di Vicenza, ha avuto una riunione con le Organizzazioni Sindacali. In attesa d’incontrarla anche noi, cogliamo l’occasione per salutarla richiamando a suo beneficio alcune specificità di Banca Nuova che vanno tenute in debita considerazione nonostante in questi ultimi anni le relazioni industriali siano state avocate in Capogruppo.

Dal 2007 ad oggi Banca Popolare di Vicenza ha presentato 7 Piani industriali (!). Ogni volta abbiamo incontrato rituali difficoltà nel ritrovarvi qualificanti azioni riguardanti Banca Nuova. Fino allo scorso 28 Marzo, con lettera al presidente Bragantini, abbiamo reiterato legittime richieste di chiarimento sulle reali intenzioni strategiche della BPVI.

Su Banca Nuova si registra solo il focus del novembre 2015 privo però di risposte. Tutto rimane nel vago con affermazioni del tipo: “riteniamo opportuno affrontare i temi successivamente alle determinazioni che verranno assunte dagli Organi competenti in merito alle future linee di indirizzo e di governo ed in un’ottica complessiva di Gruppo”.!!!

A quando la fine di questa pilatesca tattica? Da mesi i giornali parlano dell’ipotesi di fusione tra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. I vertici degli istituti confermano senza però alzare il velo sul coinvolgimento diretto di Banca Nuova o di altre società del Gruppo. Girano strane voci sui recenti “incontri” con le Risorse Umane, che non hanno visto le scriventi OO.SS. coinvolte, voci che accreditano l’idea di estendere le giornate di solidarietà dei colleghi di Veneto Banca anche a quelli di BPVI per ridurre il costo del lavoro del personale.

Misura da applicare a tutte le società del Gruppo? Si da l’oro alla patria se alla patria si appartiene. Banca Nuova non è esente da difficoltà, molte delle quali generate dalle linee d’indirizzo della Capogruppo. Le dimensioni della nostra partecipata non devono però indurre a derubricare i problemi. Non vogliamo pertanto sentirci diversi anche se in molti ambiti diversi lo siamo. Si pensi alla Previdenza Integrativa aziendale, alla Cassa Assistenza, agli Inquadramenti, ai Premi anzianità di servizio, alla Social hour. Siamo diversi anche nella struttura economico-patrimoniale, nel numero degli esuberi potenziali, non certo alti, scevri come siamo dalle sovrapposizioni tra filiali.

Siamo una realtà con una diversa connotazione, meritevole della dovuta attenzione!
Noi esistiamo e lo abbiamo sempre dimostrato!

1/04/2017

Le Segreterie di Coordinamento Aziendali

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