agg. 11.06.2017
Dispositivo votato in assemblea il 9 giugno 2017
Il giorno 9 giugno 2017 a Roma i lavoratori Chebanca! riuniti in assemblea hanno discusso l’ipotesi di accordo sottoscritto il 26 maggio u.s. dalle organizzazioni sindacali e azienda.
Sono stati Illustrati i contenuti dell’accordo e precisato quanto difficile sia stata la trattativa a causa degli impatti evidenti, circa il 10% del personale Chebanca! per un totale di 131 lavoratrici e lavoratori sul territorio nazionale. La procedura contrattuale si è aperta con la lettera aziendale del 10 marzo u.s., dove si esplicitava chiaramente il perimetro degli esuberi (che sostanzialmente identificava i lavoratori in esubero quasi nominativamente) delle filiali duplicate sui territori e i lavoratori impattati. Obiettivo sindacale dichiarato sin da subito è stato quello di azzerare il numero degli esuberi, alla luce dei risultati economici e il bilancio positivo dell’azienda e visto il patrimonio di 240 milioni rivenienti con l’accordo di cessione degli sportelli Barclays dello scorso anno.
L’accordo sottoscritto prevede 111 esuberi finali e di questi 74 posizioni lavorative sono state recuperate (V. Le filiali non chiuse, trasferimento e sviluppo di attività sul territorio, ricollocazioni con il job posting ecc..).
Per ridurre definitivamente gli impatti sono stati previsti diversi strumenti: il fondo di solidarietà volontario e incentivato per chi matura i requisiti entro il 1.1.2025; l’uscita incentivata per le lavoratrici con “l’opzione donna”; un ottimo accordo con incentivi rilevanti in caso di risoluzione del rapporto di lavoro anticipato; l’introduzione dell’istituto del Part-time che abbatte il numero degli esuberi; la mobilità territoriale incentivata ed altro ancora. La totalità di questi strumenti servono ad abbattere i numeri degli esuberi rimanenti.
I lavoratori riuniti in assemblea riconoscono il lavoro svolto dalle OO.SS., danno il loro consenso alla prosecuzione degli incontri programmati e alla gestione dell’accordo, condividono la posizione sindacale per il miglioramento di alcuni aspetti dello stesso e per dare la reale interpretazione ad altri, in particolare: – capitolo trasferimenti- l’accordo ha inteso trattare la mobilità a corto raggio e in caso di trasferimenti di residenza dovranno essere rispettate le previsioni del CCNL; ricollocazione – ampliare la possibilità di uscita ad altre figure per aderire agli strumenti dell’accordo e in tal caso dare possibilità ai colleghi che si trovano nel perimetro impattato di sostituirli o anche ad essere ricollocati in altre strutture e attività (e preventivamente precisare le relative collocazioni logistiche) – incentivi all’esodo oltre alla voce “elementi della retribuzione del cedolino di maggio ” e gli ad personam, la possibilità di considerare le altre voci percepite.
Infine, i lavoratori esprimono rammarico per la gravità della situazione di Chebanca! In particolare preoccupa la continua riduzione delle attività, la diminuzione della quantità e qualità del lavoro in generale con maggiori penalizzazioni per il centro sud. L’azienda ha probabilmente una strategia di medio termine che prevede l’accentramento verso la sola sede direzionale di Milano. Questa politica va in direzione opposta alla quella del sindacato e rompe la solidarietà tra lavoratori. Tale strategia è da considerare miope perché non guarda alle reali potenzialità del CENTRO – SUD e in particolare non tiene conto delle dimensioni e l’importanza di Roma ( la capitale d’Italia).
I lavoratori hanno chiesto alle OO.SS. un impegno forte su questo punto verso l’azienda con l’intento di trasferire attività di qualità verso i “territori periferici” e in particolare verso il Sud Italia. In un periodo storico dove si parla di sviluppi informatici e digitalizzazione (industria e banche 4.0) una strategia seria di insediamento sull’intero territorio nazionale e la cura del rapporto con la clientela e le istituzioni locali fanno la differenza, è su questo punto che bisogna misurare la strategia futura dei vertici di Chebanca!
E’ il lavoro che si deve spostare e non i lavoratori !
Una città come Roma non può essere considerata, per i numeri e l’importanza che riveste, un luogo da utilizzare per la sola raccolta creditizia e finanziaria, una politica diversa porterebbe dei reali vantaggi. Spostare attività e creare un insediamento nuovo, per esempio una sede secondaria rappresenterebbe uno sviluppo nazionale di Chebanca! e per la vicinanza sarebbe un forte supporto finanziario per l’economia del CENTRO – SUD.
I LAVORATORI CHEBANCA! di ROMA
Documento votato all’unanimità alla presenza di 150 lavoratori