E viene quindi, di primo acchito, la tentazione di tacere, per evitare di ripetersi, per evitare di sentirsi dire che: “diciamo sempre le stesse cose …. “
Ma sono le situazioni, tristemente, a ripetersi, e i valori e i principi cui facciamo riferimento a non poter essere taciuti: anzi, a dover essere urlati, ribaditi, ripetuti – sì, ripetuti – fino allo stremo; fino a quando saranno davvero parte della nostra società, e allora non ci sarà più bisogno di ribadire valori che sono – sì – conosciuti, ma ancora devono essere percepiti e concretizzati, acquisiti e assimilati.
Stiamo parlando del rispetto, della dignità, della parità: tutti concetti noti, ma, poi, nei fatti, sistematicamente smentiti e oltraggiati
E allora una sola parola: SDEGNO, per commentare l’immagine di sette uomini comodamente seduti che si fanno proteggere il capo da sei ancelle con l’ombrello aperto.
Una sola parola: SDEGNO, per commentare le parole del sindaco di Pimonte (un Primo Cittadino, un rappresentante delle Istituzioni!) che definisce “una ragazzata” un gravissimo atto di violenza di gruppo nei confronti di una minorenne.
Una sola parola: SDEGNO per commentare una riforma del codice penale che porta alla depenalizzazione del reato di stalking, che dovrebbe proteggere le donne dalle molestie di cui sono spesso vittime indifese.
E non ci stancheremo di parlare, commentare, criticare, anche a rischio di essere ripetitive, perché “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”. (Martin Luther King)
Esecutivo Donne Fisac Cgil Campania
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