Oggi a Roma: Politiche di conciliazione e Welfare Aziendale

L’incontro, al quale parteciperà Agostino Megale – Segretario generale della Fisac Cgil (scarica il programma completo),  coincide con la pubblicazione della  nuova Relazione dell’Ispettorato  nazionale del lavoro relativamente alla drammatica questione del tema della conciliazione vita lavorativa  e vita familiare. La Relazione relativa all’anno 2016, già fatta pervenire alle Consigliere di Parità, organismi  preposti alla tutela del lavoro dei soggetti svantaggiati, presenta dati ancora più allarmanti della Relazione dell’anno precedente (2015); infatti il numero complessivo di dimissioni e risoluzioni consensuali di lavoratrici convalidate a livello nazionale risulta essere pari a  37.738.

Nel corso del 2016, il numero complessivo di dimissioni e risoluzioni consensuali convalidate dalle ex Direzioni territoriali del lavoro è stato pari a 35.003, con un incremento del 12%  rispetto al 2015 (in cui le convalide sono state 31.249). Come nell’anno precedente le convalide sono riferite prevalentemente alle dimissioni, pari a  33.791 (anch’esse in aumento rispetto al dato del 2015, pari a 30.303), mentre le risoluzioni consensuali pari a  1.212,  continuano a rappresentare soltanto il 3% del totale, pur registrando un aumento nel numero complessivo rispetto alle. 946 dell’anno 2015. Le dimissioni e le risoluzioni consensuali hanno in larga parte riguardato le lavoratrici madri (27.443, a fronte di  25.620 nell’anno 2015), con una percentuale pari al 79% dei casi. Decisamente più limitato è rimasto invece il numero delle convalide riferite ai lavoratori padri ( 7.560), sebbene si sia registrato un sensibile aumento di casi (pari al +34%) rispetto ai  5.629 rilevati nel 2015, in linea con la tendenza già segnalata lo scorso anno.

Si rileva altresì che la netta prevalenza delle dimissioni/risoluzioni convalidate nel 2016 ha interessato le fasce d’età comprese tra i 26 e i 35 anni ( 19.679, a fronte di  17.592 nel 2015) e tra i 36 e i 45 anni (11.394, a fronte di  10.049 nel 2015); tali dati confermano il perdurare del fenomeno dell’ingresso posticipato nel mondo del lavoro in Italia. I dati concernenti il numero dei figli e le motivazioni del recesso attestano inoltre la persistenza di una maggiore difficoltà di conciliazione tra vita familiare e lavorativa nelle citate fasce d’età. Risulta confermato, infatti, il trend già evidenziato lo scorso anno in base al quale la gran parte dei lavoratori/delle lavoratrici interessati/e dalle convalide hanno prevalentemente un solo figlio ovvero sono in attesa del primo figlio ( 18.070 + 3.071 = 21.141,), rappresentando circa il 60% del totale. Significativo è anche il numero dei lavoratori padri/delle lavoratrici madri con due figli. Appaiono particolarmente rilevanti le motivazioni riconducibili alla difficoltà di conciliare il lavoro e le esigenze di cura della prole, pari complessivamente a 13.854 (con un incremento di oltre il 44% rispetto a quelle rilevate nel 2015, pari a n. 9.572), riferite prevalentemente alle lavoratrici ( 13.521, a fronte di  333 dimissioni convalidate relative ai lavoratori). Le citate voci, che costituiscono circa il 40% del totale (con un aumento di 9 punti percentuali rispetto al dato rilevato nel 2015, pari al 31% circa), sono le seguenti: assenza di parenti di supporto, mancato accoglimento al nido, elevata incidenza dei costi di assistenza del neonato (es. asilo nido o baby sitter).

Il tendenziale aumento del dato relativo alla assenza di parenti di supporto attesta la carenza di strutture di accoglienza sul territorio nazionale che rafforza l’importanza del persistente ruolo di supporto svolto dalle famiglie di origine delle lavoratrici/dei lavoratori per consentire a questi ultimi la prosecuzione dell’attività lavorativa in presenza di figli.

Significativo risulta il dato, anch’esso legato a ipotesi di pratica inconciliabilità tra lavoro e ruolo genitoriale, relativo alle motivazioni, concernenti: mancata concessione del part time/orario flessibile/modifica turni di lavoro, organizzazione e condizioni di lavoro particolarmente gravose o difficilmente conciliabili con esigenze di cura della prole, mutamento delle condizioni di lavoro a seguito di trasferimento d’azienda, mutamento delle mansioni. Con riferimento alla distribuzione delle convalide nei diversi settori produttivi, se ne evidenzia , come peraltro già rilevato nell’anno 2015 , una decisa concentrazione in quelli dove è tradizionalmente più elevato il tasso di occupazione femminile, con dati ulteriormente in aumento rispetto all’anno precedente: Servizi (12.377, pari al 35% del totale, a fronte di 11.543 nel 2015), Commercio ( 11.431, pari al 33% del totale, rispetto a  10.037 nel 2015) e Industria ( 5.824, pari al 17 % del totale, a fronte di  5.276 nel 2015). Anche nel 2016, la maggior parte delle dimissioni/risoluzioni convalidate hanno interessato soggetti di nazionalità italiana.

Presiede

Prof. Angelo Pandolfo
Presidente Lavorosì, Associazione per lo Sviluppo del Lavoro

Introduce il tema

Prof. Armando Tursi
Ordinario Diritto del Lavoro, Università degli Studi di Milano

Politiche di Conciliazione e Welfare Aziendale

Prof. Maurizio Del Conte Presidente Anpal

Casi Aziendali
Presentazione di 3 Best Practices Aziendali Dott. Pietro De Biasi
Responsabile Relazioni Industriali, FCA Group

Dott. Gianluca Perin – Chief HR & Organization Officer, Generali Italia

Dott. Paolo Filippi – Responsabile Risorse Umane, Gruppo Cimbali

Tavola Rotonda

Dott.ssa Francesca Bagni Cipriani Consigliera Nazionale di Parità

Organizzazioni Sindacali

  • Dott. Gianluigi Petteni Segretario Confederale CISL
  • Dott. Agostino Megale Segretario generale Fisac CGIL

Organizzazioni Datoriali

  • Dott. Luigi Caso Direttore Servizio Relazioni Industriali Ania
  • Dott.ssa Iole Vernola Direttrice Centrale Politiche del Lavoro e del Welfare Confcommercio
  • Dott.ssa Maria Magri Area Lavoro e Welfare Confindustria

Moderatore

Monica D’Ascenzo
Giornalista Il Sole 24 Ore e Responsabile Alley Oop

Conclusione

Min. Giuliano Poletti
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Chiusura

Prof. Tiziano Treu Presidente CNEL

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