È rivolta contro l’aumento automatico dell’età pensionabile. Dal 2019 l’età per andare in pensione salirà a 67 anni, rispetto ai 66 anni e sette mesi previsti oggi per i lavoratori italiani. L’età cresce di cinque mesi legati all’aspettativa di vita che, secondo i dati ufficiali dell’Istat, si è allungata di 150 giorni rispetto al 2013. La soglia della pensione cambia perché è vincolata all’età di vita, secondo la legge Fornero: entro fine anno il governo potrà emanare un decreto per fissare la nuova soglia, anche se è possibile un rinvio della decisione a giugno 2018. I numeri diffusi oggi dall’Istituto hanno innescato la reazione dei sindacati: è un automatismo inaccettabile e scorretto, a loro avviso, l’intero meccanismo va rivisto al più presto.
Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, “è indispensabile fermare la follia di un automatismo perverso che porta, senza che se ne conosca il metodo di calcolo, a peggiorare periodicamente l’età pensionabile dei lavoratori”. I dati Istat “attesterebbero, dopo un periodo di calo dell’aspettativa di vita, un aumento di cinque mesi, – aggiunge – confermano l’urgenza di fermarsi e riconsiderare un meccanismo scorretto e penalizzante”. Da parte sua, il governo aveva assunto l’impegno a discuterne un anno fa: “Prima che un automatismo sbagliato e fuori controllo continui a produrre effetti discutibili il governo lo blocchi e apra una discussione sulle modifiche necessarie”, conclude il leader di corso d’Italia.
“Non tutti i lavori sono uguali, il governo mantenga fede agli impegni assunti nell’intesa del 28 settembre 2016. L’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita comporta conseguenze preoccupanti in un mercato del lavoro caratterizzato da un’elevata disoccupazione sia giovanile che over 50, e in cui sono ancora evidenti le ferite causate dall’aumento repentino dei requisiti pensionistici dovuto alla legge Monti-Fornero, che ha creato il drammatico fenomeno degli esodati”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Roberto Ghiselli, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti.
Volantino CGIL CISL UIL – LEGGE DI BILANCIO
Le richieste dei sindacati
Sui temi delle pensioni, dei giovani, dell’occupazione e della sanità ilsindacato confederale ha presentato delle proposte precise a cui il Governo hadato risposte parziali equindi sino adora insoddisfacenti, in particolare sulle problematiche previdenziali.
Cgil, Cisl e Uil hanno pertanto deciso di sostenere le loro proposte con una mobilitazione di lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati, sui luoghi di lavoro esu tutto ilterritorio nazionale.
PENSIONI
La Piattaforma unitaria “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani”, ci ha permesso di giungere alla sottoscrizione del Verbale di sintesi del 28 settembre 2016 ed all’emanazione di importanti misure che hanno introdotto un principio di flessibilità e di equità nel sistema previdenziale. Nonostante gli impegni assunti nel verbale e nonostante 6 mesi di incontri con il sindacato, il Governo non ha ancora dato seguito a questi impegni.
Cgil, Cisl e Uil chiedono al Governo ed al Parlamento di intervenire per realizzare:
- il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita previsto per il 2019 e l’avvio del confronto per una modifica dell’attuale normativa;
- il superamento della disparità digenere delle donne e lavalorizzazione del lavoro di cura;
- il sostegno delle pensioni dei giovani, al fine di garantire assegni dignitosi e flessibilità in uscita;
- il rafforzamento della previdenza complementare attraverso il rilancio delle adesioni l’estensione della fiscalità agevolata anche ai lavoratori pubblici;
- la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale;
- il ripristino della perequazione dei trattamenti pensionistici;
- l’allargamento della platea dell’Ape sociale e per i lavoratori precoci;
- la revisione delle norme dei termini di percezione dei Tfr edei Tfs nel pubblico impiego;
- la verifica delle risorse residuate per l’opzione donna e l’ottava salvaguardia degli esodati;
- la riforma della governance di lnps ed Inail, per realizzare unsistema efficiente, trasparente e partecipato.
LAVORO GIOVANI DIFESA DELL’OCCUPAZIONE E AMMORTIZZATORI
Per Cgil, Cisl e Uil bisogna sostenere la ripresa rilanciando gli investimenti e labuona occupazione. Occorre favorire il lavoro stabile, rafforzare e qualificare l’apprendistato, investire sulla formazione.
La tutela dell’occupazione deve essere prioritaria nella gestione delle riorganizzazioni e nelle ristrutturazioni produttive, per questo licenziare non puÚ essere pi˘conveniente che salvaguardare iposti di lavoro.
Occorre allargare anche in via transitoria l’utilizzo degli ammortizzatori sociali , intervenire sul FIS e estendere le coperture alle imprese con meno di 5 dipendenti, prevedere il prolungamento del sostegno al reddito per chi ha esaurito la Naspi anche attraverso l’ intervento del Reddito di inclusione (Rei), collegato a percorsi di politiche attive, riequilibrare costi e accessibilità di licenziamenti e cassa integrazione e investire nelle politiche attive.
SANITA’
L’Universalità del Servizio sanitario nazionale Ëfortemente messa a rischio dai continui tagli di questi anni. Cgil, Cisl e Uil chiedono:
- il progressivo incremento del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per allineare la spesa italiana in rapporto al PIL a quella media europea;
- l’eliminazione del superticket introdotto nel 2011che prevede un ulteriore costo per le prestazioni di diagnostica e specialistica;
- l’esclusione dal pagamento del ticket di tutti isoggetti incondizione di povertà percettori del Reddito d’inclusione;
- un equilibrato ed efficace rapporto tra strutture ospedaliere e territorio;
- la garanzia dei Livelli Essenziali diAssistenza intutto ilterritorio nazionale, e la loro piena esigibilità;
- l’abbattimento delle liste d’attesa;
- l’incremento del finanziamento del fondo per la non-autosufficienza;
- la stabilizzazione degli organici e l’adeguamento della dotazione del personale al fine di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
CONTRATTI
Con la definizione di tutti gli atti di indirizzo e la conferma, nella legge di bilancio, delle risorse necessarie per garantire l’incremento degli 85 euro e la sterilizzazione degli effetti sul bonus degli 80 euro, occorre adesso portare rapidamente a conclusione irinnovi dei contratti del settore pubblico, nel rispetto dell’accordo del 30 novembre 2016.
Per Cgil Cisl e Uil, assieme ai risultati inmateria salariale, è necessario:
- valorizzare il lavoro pubblico e migliorare iservizi ai cittadini;
- stabilizzare i precari;
- valorizzare la contrattazione disecondo livello e ripristinare lavigenza triennale dei contratti;
- estendere al Pubblio impiego ladefiscalizzazione del salario di produttività edelwelfare contrattuale.