Il Consiglio di Amministrazione di IntesaSanpaolo riunitosi ieri a Torino ha deciso di incorporare il Banco di Napoli, decretandone la sparizione come banca autonoma fondata nel 1539.
La decisione si giustificherebbe con la necessità della razionalizzazione delle attività e della
riduzione dei costi nell’ambito del nuovo piano industriale 2018-2021 del Gruppo bancario.
La FISAC CGIL del Banco di Napoli ritiene “immotivata la motivazione” per il semplice dato di fatto che il Banco di Napoli è centro di profitto e non di costo e la sua attività andrebbe potenziata considerato che è banca di riferimento per oltre 2 milioni di clienti e consegue da anni risultati positivi in termini di Risultato Operativo e Utile Netto, risultati che saranno confermati anche per il 2017 che, come ha affermato il direttore generale in una recente intervista, si chiuderà con numeri importanti.
Non comprendiamo, sul piano strategico, la ratio che impone la sparizione di una banca che vanta il più elevato indice di redditività sia nell’ambito della Divisione BdT sia rispetto alla media del settore bancario italiano, e che con un rapporto prestiti/raccolta pari al 75% raccoglie molto più di quanto impiega.
Restiamo convinti che il Banco di Napoli vada potenziato affinché meglio possa svolgere il ruolo di
banca del territorio a supporto dell’economia reale e del progresso sociale del Mezzogiorno
Napoli, 23/12/2017
La Segreteria di Coordinamento