Ai dirigenti sindacali Fisac Cgil del settore riscossione tributi
Agli iscritti
Carissimi, ieri si è svolto un ulteriore incontro nel palazzo della sede nazionale di Agenzia delle Entrate – riscossione. Sapete che è avviata la trattativa finalizzata al rinnovo del CCNL, che pertanto interessa tutte le colleghe ed i colleghi del settore e sapete anche che tale confronto è significativamente diverso da quelli analoghi che sono stati sviluppati allo stesso fine nei decenni trascorsi.
La rende “speciale”, ovvero profondamente diversa il fatto che il precedente contratto collettivo nazionale risale al 2008 e che, prima ancora che potesse avviarsi il confronto del rinnovo veniva emanata la legge 122/2010 che impose un lunghissimo periodo di blocco della contrattazione (ma anche di ogni dinamica economica). Tale blocco, a nostro avviso non solo ingiusto, ma perfino illegittimo -tant’è che ricorremmo in via giudiziale- di fatto, anche a causa della ulteriore forte trasformazione imposta al settore con successive leggi di riforma si è trascinato fino allo scorso autunno.
La rende “particolare” anche il dettato della recente legge di riforma del settore e dello Statuto di Agenzia delle Entrate – riscossione, che espressamente indicano, fra le finalità dell’Ente stesso, obiettivi di risparmio specificamente riferiti al costo del personale..
La rende infine “diversa” la consapevolezza che, purtroppo, a poche settimane dal voto politico che dovrà designare le future forze di Governo nessuno può negare che già da diversi anni, e ancora oggi, in Parlamento le organizzazioni politiche sono prevalentemente ostili al settore, e che i pochi partiti non apertamente ostili non ci sono comunque nemmeno particolarmente favorevoli,
E’ questa una situazione segnatamente difficile da affrontare e preoccupante rispetto ai possibili risultati di contenuto, e che contemporaneamente suggerisce fortemente anche tempi molto brevi di realizzazione (le elezioni politiche con la prospettiva non improbabile della vittoria elettorale di forze poliche più ostili di quelle che ci governano oggi sono alle porte).
Siamo impegnati a cercare di realizzare un accordo che ci consenta di difendere, e possibilmente meglio adattare alle esigenze dei lavoratori le previsioni normative attuali ma, con altrettanta importanza, e forse maggiore urgenza concordare un miglioramento economico che tenga conto dei lunghi anni trascorsi dalla scadenza del contratto precedente, e pertanto dal gennaio 2011.
Controparte, dall’altro lato del “tavolo”, in precedenza ha sostenuto che la già ricordata legge 122 esclude ogni recupero di quella dinamica economica che ha bloccato negli anni,.ed ha chiesto “passi indietro” su molti capitoli del CCNL, evidentemente intendendo in tale modo inserirsi nel solco di un processo che, negli ultimi anni, ha purtroppo obiettivamente visto deregolamentare ed indebolire le condizioni dei lavoratori nella generalità del mondo del lavoro, compresa la nostra tradizionale categoria di referimento del credito.
E’ per tali particolari condizioni, che il contesto ci impone in questa fase, che abbiamo deciso, come sindacato unitario, di fare esporre preliminarmente e rappresentarVi la posizione aziendale nella sua complessità. Tale esposizione, anche con l’incontro odierno che ha mostrato una posizione aziendale leggermente più riflessiva e meno indisponibile a valutare anche le ragioni dei lavoratori è stata illustrata su tutti i capitoli di maggiore interesse, e riteniamo che con il prossimo incontro potrà dirsi quasi completata, seppure non nei suoi particolari. La prossima settimana attendiamo una risposta chiara, seppure ancora non ultimativa, rispetto alla richiesta economica ed agli istituti che sono stati oggetto di confronto ieri.
Presto dovremo cominciare a valutare se esistono le condizioni per proseguire nell’intento di cercare di pervenire ad una positiva ipotesi di accordo da proporre alla valutazione di colleghe e colleghi nelle assemblee, o proporre a controparte una pausa di riflessione (auspicabilmente breve….per l’esattezza, se possibile, tanto importante quanto breve) con l’invito a ripensare tutta la posizione aziendale nella logica di una maggiore attenzione alle esigenze dei lavoratori.
Come Presidenti, Amministratori e Direttori Generali purtroppo ammettono quasi solamente allorquando occorre ottenere un impegno ancora più forte e risultati ancora più eccezionali sono i lavoratori che costituiscono il vero patrimonio aziendale. Quali uomini e donne della CGIL lo sappiamo da sempre, e sempre più riteniamo necessaria, nel vasto mondo del lavoro, e non meno nello specifico nostro settore una maggiore attenzione a tali esigenze ed alle problematiche che ogni lavoratore vive nell’adempimento del proprio dovere.
Le nostre colleghe ed i nostri colleghi, segnatamente nell’ultimo decennio, pure diminuendo di numero hanno prodotto risultati sempre più importanti spesso ricevendo, in cambio, accuse, insulti e minacce invece che riconoscimenti. Auspichiamo, come è vagamente sembrato ieri, segnali di disponibilità vera ed una maggiore attenzione alle esigenze degli esattoriali; in assenza di tale disponibilità, dopo la voce dei rappresentanti sindacali riteniamo che i vertici aziendali dovranno ascoltare la voce della categoria.
p. la Segreteria
Il coordinatore
Silvano Righi