Antiriciclaggio: i sequestri della guardia di finanza

La Guardia di Finanza intensifica la propria attività di prevenzione sui flussi di capitali non dichiarati attraverso gli accertamenti investigativi presso le frontiere per poter procedere al sequestro immediato di natura penale in quanto funzionale ad una successiva confisca.

Tutto questo è riportato in una Circolare indirizzata ai Comandi Interregionali ed ai Reparti speciali con lo scopo, anche, di favorire il dialogo con le Procure della Repubblica locali.

            Il Comandante Generale del Corpo ricorda come il trasporto di contante  al seguito, oltre una certa soglia, sia un indizio sintomatico di gravi illeciti che altrimenti non verrebbero allo scoperto e che come il contrabbando di valuta sia strettamente legato ad altri reati come l’usura, la frode fiscale, la contraffazione, l’abusivismo od il riciclaggio.

            I dati indicano che nel 2017 siano stari sequestrati presso le frontiere 172,7 milioni di euro, cioè il 112% in più rispetto all’anno precedente, accompagnati da 12.730 interventi (più 14%) per 6.225 violazioni della Normativa (più 30%) ed il 33% dei capitali sequestrati (9,1 milioni) riconducono a fenomeni rilevanti penalmente. Ecco perché la Circolare provvede ad impartire nuovi indirizzi operativi ai Finanzieri operanti in aeroporti, porti e confini.

In particolare si afferma che è necessario modulare le soluzioni operative in base alle caratteristiche proprie dello scenario in cui avviene il rinvenimento di somme non dichiarate, approfondendo le circostanze che connotano la tipologia e l’organizzazione del viaggio utilizzando due distinti criteri di valutazione: A) motivi turistici (con assenza di altri indici di anomalia e con importi di denaro non eccessivamente superiori alla soglia di Legge – in questo caso si può procedere alla contestazione amministrativa –  B) motivi di diversa natura (con importi di denaro considerevoli) – bisognerà procedere ad avviare indagini per valutare la capacità reddituale del Soggetto fermato, la sua attività professionale ed eventuali illeciti penali già contestati -. In questo ultimo caso si dovrà tenere un atteggiamento tipicamente investigativo per poter procedere al sequestro preventivo di natura penale delle somme rinvenute, funzionale alla successiva confisca, anche, sussistendone i presupposti, nelle forme per equivalenza e sproporzione. Tutte le informazioni raccolte, dovranno essere inserite nell’applicativo Ares, la Bnaca Dati di rendicontazione statistica in uso alla Guardia di Finanza.

Photo by karlnorling

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