In data 5 aprile, l’alta Direzione ci ha convocato in Comitato Ristretto a seguito della lettera aperta inviata all’A.D. Dott. Castagna, dove denunciavamo alcune delle tante, per noi errate, applicazioni dell’Accordo del 30/12 e soprattutto la disapplicazione del CCNL per il mancato preavviso nei tanti trasferimenti messi in atto per l’avvio del nuovo modello organizzativo di Rete. Quella riunione si è conclusa lasciando in sospeso le tesi da noi sostenute ed evidentemente non condivise, ma con una dichiarazione palese, da parte nostra, che il tempo per la risoluzione dei problemi era ormai scaduto e che avremmo agito e dato gambe a tutte le iniziative che avremmo ritenuto opportuno. Inaspettatamente, ma anche positivamente, ci siamo visti riconvocare subito oggi, a poche ore di distanza, e siamo andati in continuità fino a sera inoltrata, con pause solo per seguire in contemporanea la chiusura della difficile trattativa di Banca Depositaria, chiusa con un positivo accordo che amplia, per i lavoratori coinvolti, le tutele esistenti oggi nel Gruppo. Inutile raccontare le fasi del duro contraddittorio, caratterizzato da vari momenti di sospensioni da ambo le parti; utile invece riportare gli elementi di chiarezza raggiunti:
– consolidamento dei percorsi professionali: 1) per quanto riguarda la formazione laddove non sia stato possibile fruirla (tranne per la FAD) perché il corso non è stato organizzato, il riconoscimento dell’inquadramento non verrà posticipato, previo poi farla o anche se la formazione obbligatoria avverrà in tempi successivi; 2) per quanto riguarda la valutazione si rimanda all’apposito giudizio che verrà formulato, a questo fine, dal valutatore.
– riconoscimento degli inquadramenti: 1) per le aree professionali, laddove il ruolo non preveda step per il raggiungimento dell’inquadramento, la formale designazione dell’inquadramento sarà immediatamente confermata e quindi anche l’indennità, se prevista; 2) per i Quadri direttivi saranno riconosciuti il differenziale economico per i 5 mesi previsti dall’art. 83, secondo comma del CCNL e l’indennità, laddove prevista.
– indennità di mancato preavviso sui trasferimenti: allo stato l’Azienda ha riconosciuto solo che non ci può essere un’applicazione alternativa tra questa e l’IPQ, quindi li pagherà entrambi, laddove ricorrano. Rimane ancora sospesa l’interpretazione sulla sottofascia del disagio (30km), per la quale c’è disponibilità aziendale ad aprire un confronto, anche alla presenza delle Segreteria nazionali, dato che parliamo di un istituto sancito dal CCNL. Ovviamente per entrambe le tematiche saranno recuperati anche i relativi arretrati, sia in termini economici che formali, per le promozioni.
– istituzione di un tavolo tecnico paritetico permanente (chiesto più volte, ma mai ottenuto), che analizzerà, sia le altre errate applicazioni dell’accordo del 30/12 sia i numerosissimi problemi legati alla messa a terra del nuovo modello organizzativo. Le risoluzioni politiche saranno poi ricercate sul tavolo negoziale.
– partenza immediata di una stagione di assemblee informative unitarie su tutto il territorio;
– trattativa sulla seconda parte dell’accordo di secondo livello (condizioni ai dipendenti e welfare): i lavori proseguiranno, senza limiti temporali.
Nel frattempo, per quanto riguarda il tema delle colonie estive per i figli dei dipendenti, l’Azienda si è impegnata a far partire la macchina organizzativa, anche in assenza di un formale accordo, e, se i tempi lo permetteranno , non solo per i colleghi BPM ma per tutta la platea del Gruppo. Al momento e solo se tutte queste aperture troveranno rapide concretizzazioni, sono state sospese le iniziative vertenziali.
Milano, 6 aprile 2018
Fisac-CGIL Banco BPM