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La commissione paritetica Welfare continua a lavorare per un adeguamento delle diverse esigenze che, via via, emergono in tema di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, il cui Protocollo è operante dal 2016.
Uno dei temi emersi dal dibattito è quello della fruizione della Banca del Tempo Solidale, istituita nel luglio 2017, che mette a disposizione dei colleghi delle ore di permesso retribuito (fino a un massimo di10 giorni all’anno) per gravi e accertate situazioni personali e/o familiari.
Il bacino delle ore è alimentato da BNL e BPI con 7.500 ore annue, successivamente incrementabili in misura pari alle donazioni di ore/ferie o ex festività fatte dai colleghi chevorranno aderire volontariamente all’iniziativa. Stiamo quindi parlando di uno strumento innovativo, sicuramente positivo, che va incontro alle esigenze che ognuno ha di conciliare i tempi di vita e lavoro.
Malgrado la bontà dello strumento, è emerso che il suo utilizzo risulta marginale. Una possibile motivazione di questo fenomenopotrebbe risiedere nell’attuale previsione che consente l’utilizzo delle ore subordinandoloall’obbligo di aver “esaurito le propriedotazioni personali a qualsiasi titolo
spettanti (compreso il completo smaltimento di eventuali ferie arretrate e/o di competenzadell’anno e/o di residui di banca delle ore)”.
Si tratta di una previsione che può creare qualche difficoltà e qualche disparità di trattamento, secondo le diverse situazioni personali, che la parte sindacale della Commissione ha evidenziato proponendo lamodifica dell’articolo del protocollo nella stessa formulazione già utilizzata in altre realtà bancarie che pongono come condizione al suo utilizzo solo un impegno da parte del lavoratore ad esaurire le proprie dotazioni entro fine anno.
Nella logica di intervenire per migliorare, laddove possibile, ogni intervento per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoroauspichiamo sulla base dell’esperienza chel’argomento possa avere una soluzionedefinita nel senso proposto dalle Organizzazioni Sindacali.