
Tutto tace. Ma nel silenzio, il piano industriale 2013-2015 del nostro gruppo bancario avanza. Le linee guida, a quanto ci risulta per vie informali, sarebbero state definite nel corso delle riunioni dei consigli di amministrazione del 21 gennaio e del 12 febbraio scorso, ma gli elementi di rilievo, comunque, sarebbero stati definiti già dal 21 gennaio. Ci fu detto allora (era ancora gennaio), che come OO.SS. saremmo state convocate per l’illustrazione dei contenuti entro metà febbraio… poi entro fine febbraio… e adesso si parla della seconda metà di marzo. Ma se è vero che in un contesto diverso non avremmo avuto fretta, è anche vero che nei piani industriali passati non si ipotizzavano ricadute sui lavoratori. E a questo punto, stante il perdurare dell’atteggiamento dilatorio da parte dell’azienda e della proprietà, non possiamo tacere oltre le informazioni che conosciamo, pur se ad oggi non confermate. In arco di piano triennale si ipotizzerebbero mobilità territoriale ed esuberi (in seguito all’incorporazione di Banca Sai e collegate), un certo numero di filiali che dovrebbero essere chiuse e/o accorpate e il ridimensionamento di organico per altre. Quanto sopra però, se confermato, non potrà non avere ricadute sui lavoratori, e tali ricadute dovranno essere gestite nell’ambito di un confronto serio con le organizzazioni sindacali. E’ il momento di rompere il silenzio: l’azienda non si sottragga oltre alla formalizzazione dei contenuti del piano industriale ed al confronto. Bologna, 27 febbraio 2013. DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – UGL – UIL C.A. UNIPOL BANCA S.P.A.