Il Consiglio nazionale del Notariato, primo tra gli Ordini professionali, istruisce dieci regole tecniche destinate a supportare i propri Iscritti nella corretta implementazione delle procedure antiriciclaggio. Ricordiamo che la recente riforma attuata con il Dlgs.90/2017 (che recepiva la IV Direttiva europea antiriciclaggio) delega agli Organismi di autoregolamentazione il compito di elaborare ed adottare, previo parere del Comitato di sicurezza finanziaria, delle regole tecniche finalizzate a rendere meno astratta la norma primaria, rendendola adeguata alle specificità di ciascuna Categoria di obbligati.
Seguendo questo solco, le Commissioni di studio del Consiglio hanno delineato (dal punto di vista operativo) i termini dei nuovo obblighi antiriciclaggio, escludendo dal novero delle operazioni che fanno sorgere gli obblighi di adeguata verifica della clientela tutte le operazioni non patrimoniali come gli atti mortis causa, le convenzioni matrimoniali, gli inventari in generale, la levata del protesto. Resterebbero, invece, compresi nell’adeguata verifica tutti gli atti a contenuto patrimoniale, senza limiti di importo. Vengono anche chiariti tempi e contenuti di tali obblighi, confrontando il vigente regime con quello precedente.
Con apposite regole tecniche si prendono in considerazione gli obblighi di conservazione e registrazione, ribadendo l’equivalenza tra conservazione informatica e cartacea. Interessante appare l’interpretazione che il Notariato fornisce circa i nuovi criteri di identificazione del titolare effettivo, indicando criticità (la mancata definizione dei criteri per la determinazione del titolare effettivo nel caso di trust) ma fornendo anche possibili soluzioni.
A questo punto, è auspicabile che la promulgazione dell’articolato tecnico da parte del Consiglio nazionale del Notariato, possa indurre iniziative analoghe da parte degli altri Ordini professionali.