
L’affare London Whale (dal soprannome del noto trader londinese) rischia ora di diventare un siluro contro uno dei banchieri più importanti d’America, uno strenuo avversario della cosiddetta Volcker Rule, la regola proposta dall’ex presidente della Fed che limita drasticamente l’attività speculativa delle banche di deposito, vietando il proprietary trading e proibendo a una banca di deposito di controllare hedge fund o private equity. Ieri, dopo un’inchiesta durata 9 mesi, davanti a Levin e ai senatori Usa, hanno testimoniato per 4 ore Ina Drew, ex capo dell’investment office di JP Morgan, dimessasi proprio per in seguito alle rivelazioni sulle maxi-predite del London Whale, e Dough Braunstein, capo della divisione investment banking di JP Morgan. Entrambi si sono difesi, la prima sostenendo di aver diligentemente gestito le operazioni finanziarie e il secondo affermando di aver accuratamente informato gli investitori sui rischi che correvano. Levin ha accolto con scetticismo le loro testimonianze e poi ha sparato bordate durissime contro i controlli effettuati dalla banca e contro l’atteggiamento tenuto dai suoi vertici, Dimon incluso.
I senatori hanno presentato un rapporto di 300 pagine, dal quale emerge che queste scommesse sono iniziate nel 2006 e che nel 2011, per un breve periodo, Dimon, preoccupato per l’andamento della situazione, avrebbe chiesto ai vertici della banca di investimento di non fornire informazioni alle autorità di controllo che le richiedevano. Dimon quindi ne esce malissimo. L’amministratore delegato infatti, dopo aver ricevuto informazioni allarmatissime da Londra sulle perdite sui derivati e dopo aver avvallato quelle scommesse nonostante sapesse che gli hedge fund gli stavano scommettendo contro, nell’aprile 2012 ha minimizzato con Braunstein, la significatività delle posizioni assunte nel portafoglio crediti di JP Morgan. “E’ evidente – si legge nel rapporto del Senato – che Dimon quando ha fatto il comunicato era già in possesso di informazioni sull’entità e la complessità del portafoglio SCP, sulle sue perdite sostenute nei tre mesi precedenti, sull’esponenziale aumento di queste perdite a marzo e sulle difficoltà che incontrava la banca a uscire da queste posizioni”. Intanto la Sec, la Consob Usa, e l’Fbi hanno aperto le indagini su questo incidente.