Segreterie Nazionali: Abi vuole destrutturare il CCNL e ridurre il salario!

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Nella giornata odierna si è svolto il previsto incontro in ABI. In apertura il Presidente del CASL ci ha esplicitato la posizione di ABI relativamente ad alcuni capitoli previsti nella Piattaforma sindacale e, in particolare, sui seguenti argomenti:

  • ambito di applicazione;
  • rapporto tra livelli di contrattazione;
  • occupazione e formazione;
  • flessibilità e semplificazione;
  • diritti e tutele;
  • declaratorie professionali.

Dopo la presentazione degli argomenti, le Organizzazioni Sindacali hanno immediatamente chiarito ad ABI che, ancora una volta, non c’è alcun cenno né alla “reintegra” e tantomeno alla partita economica e hanno ribadito, con forza, che non saranno partite oggetto di scambio: non si scambia la partita economica con un ampliamento della discrezionalità aziendale.

Inoltre, ABI non coglie il valore della piattaforma sindacale in termini di rilancio di un settore al servizio del Paese e di ricostruzione di un clima di fiducia nei confronti del Sistema bancario. Le proposte presentate al tavolo sono state considerate provocatorie e irricevibili: destrutturazione del CCNL e riduzione del salario.

Nei prossimi giorni sono previsti incontri unitari per la valutazione dei documenti che sono stati consegnati alle Organizzazioni Sindacali sulle materie oggetto dell’incontro e rassegneremo, nel prossimo incontro previsto per il 5/11, la posizione unitaria.

In chiusura, le Organizzazioni Sindacali hanno invitato ABI a misurarsi correttamente sulle proposte della Piattaforma Sindacale evitando di limitarsi alla presentazione di proposte trite e ritrite e già oggetto di precedenti rinnovi contrattuali e rigettati con determinazione dalle lavoratrici e lavoratori.

Roma, 25 ottobre 2019


Dal Sole24Ore – Bancari, in stallo il rinnovo del contratto. Si negozia sull’aumento. Abi e i sindacati si sono concessi ancora un incontro prima di scoprire tutte le carte sul rinnovo dell’accordo che riguarda quasi 300mila lavoratori

Abi e i sindacati si sono concessi ancora un incontro prima di scoprire tutte le carte sul rinnovo del contratto dei bancari, che riguarda quasi 300mila lavoratori. Ma, dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «siamo al countdown: sarà determinante il prossimo incontro in Abi per continuare il negoziato o ciascuno andrà per la sua strada. E questo vuol dire sia il blocco delle trattative all’interno dei gruppi e nelle aziende bancarie, sia la mobilitazione fino a un eventuale sciopero».

Nel lungo incontro che si è tenuto a Palazzo Altieri, la delegazione delle banche, guidata dal presidente del Casl, Salvatore Poloni, ha presentato una corposa proposta che entra nel merito dei diversi temi del contratto. Fatta eccezione, però, per la parte economica su cui le banche dovrebbero dare una risposta ai sindacati nell’incontro del 5 novembre.

La posizione dei sindacati
Per Fabi, Fisac, Uilca, First, Unisin, così come è, la proposta delle banche è irricevibile ma non vi è stata ancora una dichiarazione di rottura del negoziato, in attesa di sapere che cosa le aziende intendono fare della richiesta di aumento di 200 euro. Sileoni chiede all’Abi di presentare «risposte concrete su temi fondamentali: la parte economica e il ripristino dell’articolo 18». Quanto alla proposta dell’Abi Sileoni dice che le banche «hanno messo sul tavolo una contropiattaforma normativa su temi di grande sensibilità sociale che per noi è inaccettabile sia nel metodo, perché ci avevano garanti che si sarebbe discusso su quella dei sindacati, sia nel merito perché contiene una serie di proposte irricevibili, dalla riforma degli inquadramenti, all’area contrattuale fino al rapporto tra primo e secondo livello di contrattazione».

Nei giorni scorsi si sono susseguite molte dichiarazioni dei sindacati che andavano tutte nella direzione di una mobilitazione della categoria. Per il rinnovo dell’ultimo contratto, siglato nel 2015, i bancari hanno incrociato le braccia due volte. Per questo rinnovo, si vedrà se le banche assisteranno alla marcia dei 40mila che nei giorni scorsi ha minacciato Sileoni. Sarà un caso (o forse no), ma nei giorni scorsi il segretario generale della Fabi ha incontrato, insieme al segretario generale della Fisac, Giuliano Calcagni, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Per Sileoni il nuovo contratto nazionale dovrà tutelare “sia le lavoratrici che i lavoratori bancari sia la clientela. Siamo disposti a coinvolgere nelle nostre azioni di lotta anche i consumatori».

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