L’ EMERGENZA COVID-19 È UNA RESPONSABILITA’ CIVILE

Cari colleghi e colleghe, questo volantino è rivolto a ciascuno di noi, indipendentemente dal ruolo che svolgete in azienda.

Capo area, Direttori di filiale, Gestori e Cassieri, abbiamo identiche Responsabilità Civili nel rispettare e far rispettare (questa volta ognuno nell’ambito delle responsabilità che l’azienda gli ha affidato) le disposizioni di legge emanate con i decreti dell’8 e 9 marzo 2020.

La Banca deve svolgere e garantire fino in fondo la propria funzione di Servizio Pubblico, ovvero mettere in condizione i clienti di poter effettuare tutte quelle operazioni (incassare una pensione, pagare un affitto, rinnovare una assicurazione, pagare una cambiale) non differibili.

Operazioni che non potremmo più garantire, laddove, a seguito di una gestione imprudente dell’emergenza, qualora anche se un solo collega risultasse positivo. Causando così di conseguenza la chiusura totale per quarantena dell’intera filiale coinvolta.

 Lavorare campagne prioritarie per invitare i clienti a recarsi in Banca a ricevere proposte

commerciali non fa parte di tali priorità.

 Indurli a venire in Banca, oltre che imprudente per noi, lo è anche per i clienti, è a tutti gli effetti una contrapposizione all’applicazione e al rispetto delle disposizioni del Governo.

Si contravviene all’articolo 1 comma a) del DPCM 8 marzo che impone di evitare ogni spostamento anche all’Interno dei territori, e all’articolo 3 comma c) che raccomanda di limitare gli spostamenti delle persone ai casi strettamente necessari.

Per casi necessari, lo chiarisce bene il decreto, si intendono comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. I budget aziendali, vendere una polizza, una carta di credito o fare un prestito personale non rientra in tali casi.

Peggio ancora se il cliente che invitiamo a venire in Banca fosse una persona anziana o affetta da patologie croniche (di cui potremmo anche non essere a conoscenza), soggetti per i quali vige il divieto specifico, addirittura ad uscire dalla propria abitazione (articolo 3 comma b).

 Per tutti questi motivi, la nostra attività commerciale deve limitarsi a quella finalizzabile tramite offerta a distanza, che deve essere confermata ovviamente nell’abitazione del cliente, e non sulla postazione intranet di filiale, come troppo spesso viene furbescamente suggerito.

Vi invitiamo, qualora spinti a violare tali norme, a richiamare i vostri responsabili al senso civico indispensabile in questo frangente e qualora ciò non bastasse, contattateci. Provvederemo noi a segnalare comportamenti illegittimi alle autorità competenti per la loro valutazione.

Vi informiamo infine che, in ossequio al DPCM e fino alla sua scadenza, anche noi limiteremo la

nostra “mobilità territoriale” sindacale al minimo indispensabile.

Tutti insieme, collaborando nel rispetto delle responsabilità sociali ce la faremo, il Sindacato ora più che mai sarà presente restando a disposizione via telefono via whatsapp e mail.

Perugia 11/03/2020

 

LA SEGRETERIA REGIONALE

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