Premesse le disposizioni contenute nel DPCM 11 marzo 2020 e nei corrispondenti accordi di settore relativamente alle misure di contenimento del contagio del virus Covid-19, che prevedono che vengano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari assicurativi e premesso quanto riportato al punto 7, lettera d) dove, relativamente alle attività produttive e professionali, si raccomanda che:
d) assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale,
Ci viene segnalato che nella stragrande maggioranza degli sportelli bancari e delle agenzie assicurative operanti in Prato e provincia i dipendenti siano totalmente sprovvisti delle protezioni minime atte a proteggere dall’infezione (gel, guanti, pareti in plexigass) e che nel contempo le postazioni di lavoro non siano adatte a mantenere i lavoratori e le lavoratrici alla distanza interpersonale minima prescritta, in particolare con riferimento all’utilizzo degli spazi comuni (bagni, corridoi, etc..). Questo comporta che i dipendenti siano potenzialmente esposti al rischio contagio mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro familiari. In qualunque posto di lavoro deve assicurata l’adozione di protocolli di sicurezza efficaci a garantire la distanza minima prevista dal Decreto e l’adozione di strumenti di protezione individuale.
In particolare vorremmo segnalarvi quanto è accaduto e sta ancora accadendo alla FOL call center di Intesa Sanpaolo sita in via degli Alberti nel pieno centro storico della nostra città. Qui lavora un collega oggi ricoverato in ospedale e risultato positivo al Covid-19 dal 20 marzo u.s. La struttura conta circa 60 colleghi. Non è stata disposta alcuna quarantena collettiva e da lunedì 23 marzo u.s. i colleghi sono stati richiamati regolarmente al lavoro con grave rischio per la salute propria, dei propri familiari e di tutta la cittadinanza (ricordiamo che il palazzo degli Alberti è in pieno centro storico e nello stesso stabile lavorano circa 300 persone). Nonostante l’azienda Intesa avesse fin da prima del contagio organizzato il lavoro con turni a scacchiera, non riuscendo però a garantire la totale NON sovrapposizione su turni, cercando nel contempo di distanziare fisicamente i posti di lavoro dei colleghi della Filiale On Line, nulla è stato fatto – ovviamente non è semplice – per quanto riguarda gli ambienti promiscui (bagni, sala relax, ascensori, spogliatoi, ecc..), né i colleghi sono stati dotati di gel igienizzante, mascherine, guanti.
Quindi con la presente siamo a richiedere anche un vostro intervento decisivo che possa tutelare la salute dei colleghi attraverso 1- la chiusura per quarantena cautelativa della Filiale On Line di Prato oppure 2- la dotazione a tutti i colleghi da parte di Intesa di computer portatili per agire il telelavoro e quindi permettere ai colleghi di lavorare da casa senza doversi recare nei suddetti locali. A tale proposito siamo a conoscenza che Intesa ha già la disponibilità di tale strumentazione e quindi vi chiediamo di intervenire affinché per evidenti motivi di tutela della salute pubblica l’azienda proceda immanentemente alla consegna dei pc ai colleghi pratesi.
Vi chiediamo quindi di effettuare urgentemente tutte le opportune verifiche atte a riportare nella norma eventuali comportamenti aziendali che venissero riscontrati in violazione delle predette norme il tutto al fine di tutelare il diritto alla salute dei lavoratori e delle lavoratrici.
La Segreteria Fisac CGIL Prato-Pistoia