Fisac Fideuram: emergenza Covid-19 – Nuovo DPCM e misure aziendali

FIDEURAM

Il 13 ottobre scorso è stato firmato il nuovo DPCM in tema di misure urgenti di contenimento del contagio da Covid19 sull’intero territorio nazionale. Tra le varie prescrizioni e indicazioni riportate nel testo, si conferma da parte del Governo l’incentivo ad utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il proprio domicilio.

Al riguardo, riteniamo che la rimozione del diritto “unilaterale” allo smart working per i genitori di figli sotto i 14 anni a partire dalla ripresa in settembre dell’attività scolastica, intervenuta in forza di precedente DPCM (il cosiddetto “Decreto Rilancio”) e tanto sollecitata ed evidenziata in estate da organi di stampa vicini alle parti datoriali, si rivela un passo falso. Il diritto andava mantenuto come elemento importante e significativo del sistema delle misure di prevenzione e cautela sanitaria.

La situazione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus sta tornando ad aggravarsi. In questo scenario, con i casi di positività accertata che salgono, a livello generale nel Paese ma purtroppo anche sul posto di lavoro, riteniamo andrebbero riviste le misure che prescrivono:
• il 20% di presenza minima richiesto per ogni ufficio nelle Direzioni Centrali
• il 75% di presenza nelle filiali,
considerato anche che i mezzi tecnologici lo consentirebbero ampiamente.
Andrebbe anche fornita una informativa alle RSA dei casi accertati o in via di accertamento, e delle relative misure adottate per sanificazioni e quarantene, dato che la gestione centralizzata dell’emergenza a livello di Gruppo non può rimuovere l’informativa alle organizzazioni sindacali presenti e competenti in tema di salute e sicurezza, sulle diverse piazze di lavoro.

L’Azienda, dal canto suo, ha confermato invece le disposizioni in essere in tema di rientri. Tra l’altro le percentuali sono a sintesi di situazioni che possono essere concretamente molto difformi. Ad esempio, nelle filiali ISPB agli assistenti non è garantito un giorno a settimana in smart work, ai colleghi private banker sì, e per più giorni a settimana. Inoltre, si continuano a computare nella cifra del lavoro smart gli agenti ed il personale “fragile” lungo assente.

L’Azienda inoltre sottolinea, con l’invio di mail ai colleghi, le linee guida da seguire sul posto di lavoro. Ma… all’atto pratico chi vigila sull’effettivo rispetto delle disposizioni?

♦ Occorre utilizzare obbligatoriamente le mascherine fornite dall’Azienda che offrono un maggiore livello di sicurezza rispetto a quelle cosiddette di comunità, da indossare sempre all’interno dei locali aziendali, anche alla propria postazione di lavoro, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti.
♦ Occorre igienizzare le mani più volte durante l’intero arco della giornata.

Le mascherine scarseggiano, e gli igienizzanti non ci sono. I Responsabili non vigilano sulla regola di indossare correttamente e continuamente le mascherine, addirittura in molti casi sono proprio loro stessi ad esimersi dal rispetto di questa semplice e fondamentale norma di comportamento.
Ricordiamo che è altresì loro onere effettuare le ordinazioni dei cosiddetti DPI; mascherine e kit igienizzanti devono essere sempre a disposizione dei colleghi.

Nel mondo delle filiali occorre uno specifico approfondimento e pure interventi urgenti. Negli sportelli si continua ad operare con organico complessivo inadeguato, la presenza richiesta è per molti colleghi prossima al 100%. In alcuni casi, la sanificazione degli ambienti nell’arco della giornata viene addirittura demandata al collega che ha avuto un incontro con la clientela.

Sul versante clienti e private banker, molto è da fare per garantire l’applicazione concreta delle misure di prevenzione e cautela sanitaria. Da parte nostra, in piena emergenza prima dell’estate abbiamo inviato una lettera aperta che riprendiamo qui per sottolineare ancora una volta il nostro impegno a difesa della salute delle colleghe e dei colleghi che, ogni giorno, con gran senso di responsabilità, affrontano il contatto con l’utenza dello sportello bancario.

I bancari sono tenuti a prestare servizi essenziali al pubblico, ma i dipendenti del settore devono poter operare tutti in condizioni di sicurezza. Chi lavora a diretto contatto con il pubblico non deve correre rischi, non deve assumersi in proprio l’onere di assicurare il servizio e tutelare la propria salute. All’interno delle filiali, degli sportelli, di ogni area erogazione dei servizi, tutti – quindi anche clienti e private banker – devono rispettare le inderogabili misure di prevenzione e cautela sanitaria previste nella fase di emergenza in corso (ad esempio rispetto rigoroso delle distanze e utilizzo delle mascherine costante). In caso contrario, è l’Azienda che deve intervenire, tramite i suoi responsabili.

Richiamando la responsabilità di ognuno nel rispettare le disposizioni tempo per tempo emanate, chiediamo all’Azienda di fare molto di più per tutelare la salute di tutti i colleghi della Divisione.

16 ottobre 2020

Fisac Cgil Divisione Private

Pulsante per tornare all'inizio