Antiriciclaggio: le banche dati

Un Emendamento presentato al Senato può consentire alle Autorità competenti, cioè Ministero Economia e Finanze, Unità di Informazione Finanziaria e Guardia di Finanza, una maggior prevenzione del riciclaggio acquisendo dati ed informazioni direttamente dai Professionisti.

L’obbiettivo verrebbe raggiunto per mezzo della creazione di Banche dati informatizzate da parte degli stessi Organismi di autoregolamentazione (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Consiglio Nazionale dei Notai…) che sono chiamati alla gestione e raccolta di documenti/informazioni e tenuti alla conservazione secondo la normativa antiriciclaggio all’art.31 Dlgs.231/07.

L’accesso alle Banche dati, invece, non sarà consentito agli stessi Professionisti che, dal canto loro, avranno a disposizione strumenti di supporto per le Segnalazioni di Operazioni Sospette.

Infatti, attraverso i 34 Schemi di anomalia elaborati dall’Uif, ed entrati in vigore dal Primo gennaio 24, le Banche dati consentiranno l’invio di un Alert nel momento in cui emergano Indici che fanno rilevare la possibilità di operazioni sospette.Ovviamente, in caso di mancata ricezione dell’avviso, rimane la responsabilità in capo al Professionista stesso.

La creazione di una Banca dati, ovviamente, comporta degli adempimenti sia per i Professionisti che per i rispettivi Organismi di autoregolamentazione come da sotto elencata descrizione:

  • Professionisti: saranno tenuti a trasmettere dati/documenti/informazioni in grado di implementare la Banca dati. Adempimenti che, in ogni caso, non sostituiscono gli obblighi come da art.31-32 Dlgs. 231/07;
  • Organismi di autoregolamentazione: dovranno definire i Documenti da inviare e le modalità di alimentazione dei dati e di controllo rispetto alla corretta modalità di trasmissione e garantire l’integrità e l’inalterabilità dei dati e la conservazione delle informazioni per dieci anni.

 

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