Rapporto Annuale Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF)

Il  26  giugno  si  è  svolta  la  presentazione  del Rapporto  2023 sulle  attività dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia.

Nella sua relazione introduttiva il Direttore ha snocciolato, in primo luogo, alcuni numeri contenuti nel Rapporto: nel 2023 la UIF ha ricevuto 150.418 segnalazioni di operazioni sospette, ossia il 3% in meno rispetto al 2022.

Le segnalazioni ricevute per tipologia di segnalante sono così suddivise:

  • Intermediari e operatori bancari e finanziari: 126.125 pari all’83,8% del totale con una diminuzione del -7,2%
  • Soggetti obbligati non finanziari: 23.879 pari al 15,9% del totale con un aumento del 23,6%
  • Pubblica amministrazione: 414 pari allo 0,3% del totale con un aumento del 131,3%.

Il minor apporto segnaletico da parte degli intermediari bancari e finanziari è dovuto sia all’assestamento di nuove procedure di monitoraggio delle transazioni utilizzate dai segnalanti di maggiori dimensioni, nonché alle iniziative della UIF per sensibilizzare per sensibilizzare i soggetti obbligati a evitare segnalazioni carenti sotto il profilo qualitativo. La qualità della collaborazione attiva è di importanza cruciale per l’efficienza e l’efficacia del sistema antiriciclaggio e l’impegno della UIF è stato formalizzato nel Piano strategico 2023/2025 che punta a “favorire la collaborazione dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio al fine di contribuire al miglioramento della qualità delle segnalazioni.

Crescono invece i numeri relativi ai soggetti obbligati non finanziari, tra cui restano prevalenti i prestatori dei servizi di gioco e i notai. Rimangono sempre irrilevanti le segnalazioni di commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati e studi professionali.

Sul lato della Pubblica Amministrazione, le comunicazioni sono più che raddoppiate in dodici mesi, benché ancora sostanzialmente marginali passando dalle 179 del 2022 alle 414 del 2023: anche per questo è stata messa in campo un’azione di sensibilizzazione verso le PA per il rispetto degli obblighi derivanti dalla normativa antiriciclaggio, con l’obiettivo di individuare buone pratiche negli assetti organizzativi degli uffici, da diffondere a tutte le amministrazioni.

Le segnalazioni analizzate dalla UIF nel biennio 2022-23 hanno condotto a 11.000 feedback positivi della Direzione Nazionale Antimafia, mentre, allargando l’analisi al quinquennio 2019-23, si nota che quasi il 50% delle proposte di misure di    prevenzione    patrimoniale scaturite     da     accertamenti     condotti dalla DIA hanno beneficiato delle SOS (con un valore pari a 65 mln nel solo 2023) e che tale flusso ha favorito l’avvio o lo sviluppo di 225 procedimenti penali delle DDA.

Secondo una ricerca di prossima pubblicazione, anticipata durante la Presentazione, basata sulle SOS di banche e Poste, la dimensione del riciclaggio sarebbe stimata in almeno l’1,5-2% del PIL italiano in media nel periodo 2018- 2022.

È molto alta l’attenzione sul PNRR: nel corso della presentazione è stata, ad esempio, ricordata una recente esecuzione di sequestri preventivi per centinaia di milioni di euro nell’ambito di indagini riguardanti una maxitruffa, per la cui ricostruzione  sono   state   centrali   le   SOS.   In   generale, i   fenomeni fiscali rappresentano circa un quinto del flusso segnaletico, con la stabile preminenza delle frodi nelle fatturazioni (in questi ambiti centrali sono le segnalazioni delle PA).

Il Direttore riporta, più nello specifico, che le “garanzie pubbliche sui finanziamenti hanno consentito l’accesso al credito di clientela con ridotta capacità   finanziaria   e   con   plurime   anomalie,   anche   per    effetto della semplificazione delle relative istruttorie e della rapida erogazione dei fondi”: in questo quadro, le peculiari procedure per il rilascio delle garanzie, con il coinvolgimento di diversi attori comportano “l’assenza di una visione globale e continuativa dell’intero processo e la non chiara ripartizione delle responsabilità connesse con la valutazione e i controlli antiriciclaggio”.

Altri ambiti oggetto di monitoraggio in questi anni sono l’acquisto di voucher per la distribuzione di moneta elettronica, la ricarica di conti di gioco, la prestazione di servizi in attività virtuali, le frodi agevolate dall’utilizzo di strumenti informatici e il trading online.

Il Direttore ha approfondito anche le attività della UIF alla Rete dei referenti antifrode ricordando il contributo all’elaborazione delle linee guida in materia di titolarità effettiva e comunicazioni di operazioni sospette pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato (con la individuazione dei profili comportamentali a rischio che gli uffici pubblici devono tenere in considerazione nel corso degli approfondimenti sui beneficiari PNRR).

Un altro aspetto sottolineato è  quello della direttiva UE/2024/1226 in merito all’introduzione di norme minime a livello comunitario in materia di azione penale per la violazione o per l’elusione delle misure restrittive negli Stati membri.

Altra importante evoluzione è quella dell’AML Package, ossia i tre atti legislativi che completano il nuovo assetto regolamentare antiriciclaggio dell’Unione europea. Espone il Direttore che il vero e proprio “fulcro del quadro normativo armonizzato è la nuova Autorità antiriciclaggio  europea,  con  sede  a Francoforte, che agirà nella doppia veste di supervisore sovranazionale e di Meccanismo di supporto e coordinamento delle FIU” favorendo “la convergenza dei modelli e delle prassi operative… su un esteso novero di materie attraverso il ricorso a strumenti diversificati e promuovendo la condivisione di informazioni e di metodi di analisi”.

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