Dip. Legalità – Monetica: Euro Digitale, 2025 anno cruciale

Introduzione al concetto dell’euro digitale

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per la definizione dell’euro digitale, la moneta elettronica che l’Eurosistema sta sviluppando per rispondere alle mutate preferenze dei consumatori e per garantire la sovranità monetaria dell’area euro.

Differenze tra l’euro digitale e le criptovalute

Ricordiamo che l’Euro digitale non è una criptovaluta: non ha niente a che fare con Bitcoin, Ethereum e altre monete virtuali simili. Semplicemente l’Euro digitale è la versione elettronica dell’Euro fisico, delle monete e delle banconote, quindi è una moneta pubblica e non privata, come invece lo sono le carte di debito e credito che utilizziamo oggi. Il progetto prevede che ogni cittadino possa trasformare un tot di Euro fisici in Euro digitali e usarli per i pagamenti online e offline, oppure per trasferire denaro a chi vuole.

Modalità di utilizzo e caratteristiche delle transazioni

Ogni transazione viene eseguita in modo anonimo, in tutta l’area Euro, senza costi per il cittadino, in tempo reale. Sarà possibile avere una sorta di “wallet“, un portafoglio digitale per contenere gli Euro convertiti che potrà essere collegato ad un conto corrente bancario, oppure no: in tal caso sarà possibile usare gli sportelli ATM per versare denaro fisico e trasformarlo in digitale.

Sviluppi futuri e impatto geopolitico

Le banche centrali europee stanno accelerando i lavori, con l’obiettivo di definire le caratteristiche e l’infrastruttura di questo nuovo strumento di pagamento entro ottobre 2025. Successivamente, inizierà la fase di implementazione, con i primi progetti pilota. L’effettiva entrata in vigore dell’euro digitale dipenderà poi dai tempi che deciderà il legislatore europeo.

Piero Cipollone, membro del board della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato a Reuters che l’euro digitale è una risposta necessaria alla spinta di Donald Trump verso le stablecoin (criptovalute) ancorate al dollaro.

Secondo Cipollone, la diffusione delle stablecoin, promosse a livello mondiale, potrebbe far perdere potere alle banche europee, erodendo le loro commissioni e la base clienti. L’euro digitale, invece, sarebbe uno strumento indispensabile per preservare il ruolo della moneta pubblica e l’autonomia dell’area euro nel settore dei pagamenti elettronici.

Vantaggi dell’euro digitale rispetto ad altri metodi di pagamento

Marco Pieroni, coordinatore del team dedicato all’euro digitale in Banca d’Italia, ha spiegato a L’Espresso i vantaggi dell’euro digitale rispetto alle carte di credito e ad altri strumenti di pagamento elettronici già esistenti.

Pieroni ha sottolineato che l’euro digitale offrirà maggiore sicurezzaprotezione dei dati e minori possibilità di frodi.

Accessibilità e limiti d’uso dell’euro digitale

Per i cittadini, le funzioni base dell’euro digitale, come gli acquisti online, i pagamenti tramite POS e i trasferimenti di denaro, saranno gratuite, come sono gratuiti attualmente i pagamenti in contanti (ma non i pagamento con Pos, che includono una commissione pagata dal negoziante).

Pieroni ha anche confermato che l’euro digitale sarà accessibile anche a coloro che non possiedono un conto corrente bancario, con la possibilità di approvvigionarsi tramite wallet digitali distribuiti gratuitamente.

Nonostante le preoccupazioni delle banche per una possibile fuga di capitali, l’euro digitale sarà utilizzabile fino a una certa soglia, ancora in fase di definizione da parte della BCE (al momento si parla di una cifra massima pari a 3.000 euro).

Infrastruttura e sovranità tecnologica

L’infrastruttura tecnologica per l’euro digitale sarà realizzata dall’Eurosistema con il supporto di aziende europee e, per tanto, sarà “sovrana” e non in mano alle multinazionali americane dei pagamenti come VISA e Mastercard.

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