
Irpef, l’emendamento del governo in ritardo: la campagna fiscale parte nel caos
Il Consorzio nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale (Caaf) della CGIL denuncia ancora una volta l’inefficienza del governo nella gestione della riforma fiscale. Dopo il caso delle aliquote Irpef, che rischiava di trasformarsi in un esborso imprevisto per milioni di contribuenti – altro che taglio delle tasse – arriva una nuova conferma: l’emendamento correttivo del governo non sarà disponibile prima del 20 aprile. Una pessima notizia proprio mentre parte ufficialmente la campagna fiscale 2025.
Caaf CGIL pronti ad affrontare l’emergenza: “Non scaricheremo l’errore sui cittadini”
“Come sempre, ci penseremo noi” – ha dichiarato Monica Iviglia, presidente del Consorzio nazionale Caaf CGIL. “I nostri uffici sono operativi e pienamente organizzati per gestire le dichiarazioni dei redditi senza che i cittadini subiscano ritardi o disagi. Chi si affiderà ai nostri Caaf dovrà presentarsi una sola volta, risolvendo tutto in un unico appuntamento, senza perdite di tempo o costi aggiuntivi”.
Il decreto promesso non arriva: “Una gestione superficiale che crea disservizi evitabili”
Iviglia ha sottolineato come, dopo l’errore emerso grazie alla denuncia della CGIL, il governo avrebbe dovuto emanare un decreto legge già venerdì scorso. “Se avessero agito tempestivamente, in pochi giorni l’Agenzia delle Entrate avrebbe potuto fornire le istruzioni necessarie. Invece, si dovrà aspettare probabilmente fino a fine aprile per avere tutte le indicazioni utili”.
Nonostante il ritardo governativo, il Caaf CGIL ha deciso di non farne pagare il prezzo ai cittadini: “Chi ha già prenotato un appuntamento o lo farà in questi giorni, non dovrà tornare due volte né subire ritardi. Alla CGIL troveranno professionalità, organizzazione e tranquillità”.
Landini: “Grazie alla CGIL, 28 milioni di italiani non pagheranno l’Irpef non dovuta”
Anche il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, è intervenuto sulla vicenda, dichiarando attraverso i canali social del sindacato:
“Gli italiani risparmieranno fino a 260 euro all’anno. Grazie alla nostra denuncia, 28 milioni di lavoratori e pensionati non saranno costretti a versare acconti Irpef indebiti. Anche per questo serve la CGIL”.
Le puntate precedenti:
Acconti Irpef 2025: passo indietro del Governo, la pressione della CGIL dà i primi risultati
Acconti Irpef 2025: la Cgil denuncia una nuova penalizzazione per lavoratori e pensionati