Dipartimento Legalità e Antiriciclaggio
UIF – “Presidi, strumenti e modelli di prevenzione per la tutela della legalità nell’economia: una prospettiva integrata”
Il “Quaderno dell’antiriciclaggio” n. 30 dal titolo “Presidi, strumenti e modelli di prevenzione per la tutela della legalità nell’economia: una prospettiva integrata”, pubblicato dall’UIF questo luglio, offre un’analisi approfondita e aggiornata, basata in parte su dati statistici, di alcuni aspetti chiave del sistema antiriciclaggio. I contributi principali sono i seguenti:
1. Analisi dei flussi segnaletici di operazioni sospette (SOS)
• Tendenze e anomalie: Il quaderno evidenzia un trend in crescita delle segnalazioni di operazioni sospette pervenute all’UIF. Tuttavia, si sottolinea che tale aumento è fortemente concentrato su pochi soggetti obbligati, in particolare banche e Poste Italiane. I flussi da parte di altre categorie professionali, pur soggette agli obblighi, rimangono ancora residuali.
• Qualità delle segnalazioni: L’analisi del contenuto delle segnalazioni ha messo in luce la persistenza di “elementi ricorrenti a bassa specificità”. Ciò significa che spesso le motivazioni del sospetto sono generiche, come “comportamento anomalo del cliente” o “non coerenza tra profilo dichiarato e operatività”. Il quaderno evidenzia come queste formulazioni generiche rischino di compromettere l’efficacia dell’azione preventiva e successiva da parte delle autorità investigative.
• Indicatori qualitativi: Il documento approfondisce il concetto di rischio qualitativo, identificando tre classi di indicatori che gli operatori dei soggetti obbligati devono tenere in evidenza:
- Ambiguità del comportamento: comportamenti evasivi, risposte vaghe, rifiuto di fornire documentazione, atteggiamenti difensivi.
- Opacità finanziaria: uso di contanti, operazioni non tracciabili, frammentazione delle transazioni.
- Incoerenza: mancanza di corrispondenza tra l’attività lavorativa del cliente e le sue operazioni finanziarie.
2. Il ruolo della nuova Autorità Antiriciclaggio Europea (AMLA)
• Contesto normativo: Il quaderno illustra la creazione di AMLA come risposta dell’Unione Europea all’esigenza di un quadro normativo più robusto e armonizzato. L’obiettivo è superare le differenze esistenti tra gli Stati membri nella lotta al riciclaggio.
• Funzioni e poteri: AMLA, operativa da luglio 2025, avrà un ruolo cruciale di coordinamento e supervisione. Le sue funzioni principali includono:
- Supervisione diretta: Vigilanza su alcune entità finanziarie transfrontaliere ad alto rischio.
- Coordinamento delle FIU: Rafforzamento della collaborazione tra le Unità di Informazione Finanziaria nazionali.
- Sviluppo normativo: Elaborazione di standard tecnici e linee guida per assicurare un’applicazione uniforme delle norme a livello europeo.
• Prospettive future: La pubblicazione evidenzia come, pur con un’entrata in funzione progressiva, AMLA rappresenti un passo decisivo verso una vigilanza più integrata e un sistema di prevenzione più efficace.
3. Confronto tra Segnalazione di Operazioni Sospette (SOS) e Whistleblowing
• Obiettivi comuni: Il quaderno sottolinea che sia le SOS che il whistleblowing, pur essendo istituti con finalità e procedure diverse, condividono lo stesso scopo: far emergere comportamenti illeciti per tutelare la legalità.
• Differenze:
- SOS: È un obbligo legale per i soggetti specificamente individuati dalla normativa (es. banche, professionisti). Non è una denuncia penale ma una comunicazione a un’autorità amministrativa (l’UIF). Ha lo scopo di segnalare un sospetto di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Il segnalante è tutelato dalla legge e non può comunicare al cliente l’avvenuta segnalazione.
- Whistleblowing: Riguarda la segnalazione di illeciti interni all’azienda (es. corruzione, frodi fiscali, condotte illecite) da parte di dipendenti o collaboratori. L’obiettivo è l’integrità dell’organizzazione. La normativa italiana e quella europea prevedono tutele specifiche per il segnalante (il “whistleblower”) contro ritorsioni.
• Sinergie: Il documento esplora come questi due sistemi possano integrarsi e rafforzarsi a vicenda, creando un sistema di controllo e prevenzione più completo e capillare. La collaborazione attiva di dipendenti e professionisti è vista come un elemento chiave per il successo del sistema complessivo.
In sintesi, il Quaderno n. 30 fornisce un quadro dettagliato e aggiornato delle sfide e delle opportunità nel campo dell’antiriciclaggio, enfatizzando la necessità di una cooperazione rafforzata a tutti i livelli e l’adozione di misure preventive proattive, non solo a livello di adempimento formale, ma come vera e propria strategia di tutela della legalità.