Siamo di fronte ad una crisi recessiva globale dai contorni inediti. Tra Marzo ed Aprile 2020 l’export globale si è ridotto di oltre 30 punti, il 20% della produzione nell’area OCSE si è bloccata, i flussi turistici globali si sono sostanzialmente azzerati.
A nostro giudizio, sbaglia chi crede che siano state le sole misure di lockdown adottate in quasi tutto il Pianeta a determinare questa situazione.
Queste misure sono parte fondamentale ma non unica di un sentiment Globale negativo: dal nostro punto di vista è il Virus in sé la causa prima della recessione che è già in atto. Il lockdown è forse la conseguenza più diretta ed evidente della fase acuta pandemica, ma sono altre le reazioni alla pandemia – da nuovi modelli di consumo e produzione ad una ridefinizione dei flussi globali di merci e persone – che contribuiranno davvero a riconfigurare l’economia globale.
Evidentemente, sottolineare questa discrasia temporale tra eventi e cambiamenti di lungo periodo da essi indotti, significa anche ribadire che la fase di caute riaperture che stiamo attraversando, non sarà automaticamente foriera di un rapido ed indolore recupero in termini di produzione e consumi.
Ciò risulta particolarmente vero se guardiamo ad una Regione come la Toscana, che da decenni ha basato gran parte delle sue strategie di sviluppo su esportazioni di beni, ed in particolare di beni di alta gamma e di lusso, e “l’importazione” di imponenti flussi turistici.
Per comprendere meglio la posta in gioco per una Regione da sempre aperta agli scambi e ai flussi internazionali, basta rivolgere lo sguardo al periodo 2009/2014, dove l’export ed il turismo hanno contribuito prima a limitare i danni della Grande Crisi Finanziaria e poi a porre le basi per la successiva ripresa.
Questa crisi rischia di mettere in discussione proprio questo modello: di fronte a Stati che, a torto o a ragione, proveranno sempre più ad orientare le attività economiche verso i rispettivi mercati interni, e di fronte ad un turismo post-Covid che tenderà a maggiore selezione – anche alla luce dei maggiori costi connessi alle misure di distanziamento- risulta chiaro che una riflessione sulle debolezze, evidenti o nascoste, del sistema produttivo toscano sia necessario.
Ciò si riflette inoltre sullo stesso sistema del credito Regionale: in particolare, preoccupa l’alto livello di esposizione rispetto alla media italiana di 3 settori molto proiettati su questa dimensione internazionale, tessile, alloggio & ristorazione, e quella parte del commercio collegata al settore turistico.
Come abbondantemente confermato dalla fase più acuta dell’epidemia, il tema dei territori, dei loro percorsi di sviluppo e delle disuguaglianze tra di essi e all’interno di essi continua ad essere cruciale per il nostro Paese.
Come ISRF LAB, si tratta di un filone di ricerca nuovo, che a partire dal convegno di Bari sul Mezzogiorno dello scorso Ottobre, stiamo cercando di sviluppare in sinergia con le strutture territoriali FISAC e non solo, come dimostra proprio questo studio d’impatto del COVID in Toscana, realizzato in collaborazione con IRES Toscana, che ringraziamo per la qualità del lavoro e la disponibilità dimostrata.
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