Qualche proposta per il rilancio dell’economia e per la crescita occupazionale nel Mezzogiorno
Torna all’indice Le linee di azione per rafforzare la struttura produttiva del Mezzogiorno e favorire la crescita economica ed occupazionale si basano su alcuni piani di azione condivisi dalle principali ricerche e analisi del sistema economico meridionale:
- diffusione dell’innovazione dei processi e dei prodotti da realizzare mediante il miglior coordinamento interregionale, data anche le sinergie oggi esistente tra regioni limitrofe del Mezzogiorno;
- crescita della dimensiona delle imprese meridionali attraverso la crescente capitalizzazione col ricorso a fondi di private equity o quotazione sui mercati;
- completamento dei progetti infrastrutturali in corso ed avvio di nuove opere infrastrutturali mediante l’utilizzo delle risorse derivanti fondi europei, dei fondi di sviluppo e coesione, dalla quota degli investimenti pubblici da destinare al Mezzogiorno secondo la clausola del 34% e l’emissione di bond pubblici emessi con tasso remunerativi per convogliare in progetti di opere pubbliche essenziali il risparmio privato inutilizzato.
- favorire la crescita dimensionale e l’apertura ai mercati internazionali di quelle imprese virtuose capaci di diffondere l’innovazione a valle presso quelle micro e piccole imprese cui sono collegate nella filiera del valore;
- allentare le condizioni di rigidità presenti sul lato dell’offerta del credito bancario alle imprese meridionali riducendo anche il gap in termini di costo del credito anche alla luce della forte contrazione degli npl bancari negli ultimi anni e delle misure di politiche monetarie accomodanti poste da parte della BCE. Essenziale in tale direzione è il coinvolgimento degli operatori pubblici nazionali e regionali che attraverso programmi di sostegno basati su forme di garanzia pubblica o collettiva, la leva fiscale, e misure che rafforzino il patrimonio delle banche locali facilitino le migliori condizioni per l’accesso al credito alle piccole e medie imprese meridionali;
- accrescere l’internazionalizzazione, gli investimenti in R&S ed il grado di innovazione delle imprese meridionali soprattutto in quei settori manufatturieri di eccellenza del Mezzogiorno come Abbigliamento, Agroalimentare, Aeronautico, Automotive e Biofarmaceutico che pesano oltre il 45,2% sul PIL del Mezzogiorno ed il 18% sul PIL nazionale;
- accrescere l’attrattività del contesto sociale ed economico locale per nuovi investitori attraendo ricercatori dall’estero, incoraggiando la diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione, favorendo forme di collaborazione tra pubblico e privato, dando attuazione alle ZES, aumentando il grado di digitalizzazione, diffondendo i servizi di supporto tecnologici alle imprese ed ai cittadini, favorendo la formazione manageriale e professionale delle imprese meridionali;
- investire nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili ampiamente presenti nel territorio del Mezzogiorno, settore in forte crescita nei prossimi anni anche alla luce delle programmi definiti a livello nazionale e comunitario (nuovo Piano degli Investimenti del Green Deal Europeo).
- Indirizzare verso queste direttrici gli ingenti flussi finanziari rivenienti dai recenti accordi in sede europea.
Report sull’impatto economico e sociale del COVID – 2020 Svimez
Un Sud che innova e produce | Volume 7 | La transizione tecnologica nelle filiere produttive: sostenibilità e innovazione come chiave di sviluppo – SRM
Rapporto Mezzogiorno 2019 – Cerved
Banche ed istituzione finanziarie: finanziamenti e raccolta per settori produttivi e territori – 2017 e 2018 Banca di Italia